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Rallenta il mercato immobiliare in Italia

Quasi 7 italiani su dieci risultano proprietari dell’abitazione di residenza. Secondo dati della Banca d’Italia il 69,2% delle famiglie possiedono la casa in cui vivono: è evidente quindi il ruolo che il mercato immobiliare gioca nei bilanci dei focolari del nostro Paese. E risulta così altrettanto chiara la scelta del governo Monti di reintrodurre l’Ici per trovare rapidamente la liquidità necessaria a far fronte agli impegni erariali. Negli ultimi anni, però, si è registrato un rallentamento del mercato degli immobili, soprattutto a causa di un forte calo nelle compravendite. Dall’ultimo Focus del servizio studi Bnl emerge, secondo un report dell’analista Simona Costagli, che nel secondo trimestre del 2011 queste sono scese del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2010, attestandosi sulle 219.905 unità. La diminuzione ha riguardato tutte le ripartizioni geografiche, ad eccezione delle isole, dove si è registrato un aumento dell’8,2%.

E’ stata invece più contenuta la flessione registrata nei prezzi degli immobili: dal 2007 a oggi la diminuzione è stata infatti inferiore al 6%, con un livello generale delle quotazioni che risulta solo di poco sopravvalutato (7%). Secondo stime Nomisma, nel II semestre di quest’anno i prezzi delle abitazioni sono scesi di un ulteriore 1,6%, dopo il -0,7% registrato nella prima parte dell’anno. A risultare in flessione sarebbero i prezzi residenziali di tutte le principali città, in particolare di Firenze (-3,8%), Bologna (-2,8%), Catania (-1,5%), Napoli (-1,4%) e Roma (-1,4%). Le stime per i prossimi anni sono leggermente più pessimiste e prevedono cali fino al 2014 quando le quotazioni ricomincerebbero a crescere.

Secondo dati Istat (con riferimento alle sole convenzioni contenute negli atti notarili), nel II trimestre dell’anno risulta in calo anche il numero di mutui stipulati: per le sole unità immobiliari la flessione si attesta a -5,5% a/a (118.834 stipule). Anche in questo caso ad andare in controtendenza sono state le isole, in cui il numero risulta in aumento del 19,3% pur rappresentando appena il 9,6% del totale.

Infine, secondo Nomisma, sono aumentati i tempi medi di vendita: dal II semestre del 2001 è salito ininterrottamente, passando da 3,3 mesi medi a oltre sei nella seconda parte di quest’anno.

E’ interessante notare che quando il capofamiglia è laureato quasi 8 italiani su 10 posseggono l’abitazione di residenza, mentre tra gli over 55enni la percentuale è del 78% contro il 47% circa dei giovani con meno di 34 anni. Per contro, tra chi non ha alcun titolo di studio solo 6 su 10 posseggono l’abitazione, mentre la percentuale crolla a 1,8% nel caso di famiglie con un capofamiglia con reddito nel percentile più basso della distribuzione. Infine, il 27,5% delle famiglie italiane non risulta proprietario di alcun immobile.

Scarica il focus settimanale del centro studi Bnl: “Il puzzle dell’immobiliare globale” di Simona Costagli


Allegati: Il puzzle dell’immobiliare globale.pdf

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