Nonostante sia diventato quasi impossibile evadere il canone, i ricavi della Rai non hanno tratto alcun beneficio dalla misura entrata in vigore nel gennaio del 2016, anzi. In base a quanto emerge dal focus annuale di R&S Mediobanca sul settore televisivo italiano, i ricavi 2017 da canone per la tv pubblica si attesteranno intorno agli 1,6 miliardi, la cifra più bassa degli ultimi sette anni.
Qual è la causa di questo vistoso calo? L’agenzia delle Entrate prevede di raccogliere con il nuovo sistema di riscossione circa 2 miliardi di euro nel 2016 grazie crollo dell’evasione stimato dal 30% degli anni precedenti al 5%. Tuttavia, riporta l’analisi di R&S Mediobanca, la distribuzione della cifra complessiva(con un 5% trattenuto dallo Stato in base alla Legge 190 del 2014, il 33% di extra-gettito da destinare all’Erario, la tassa di concessione governativa e l’Iva) si tradurrà in circa 1,7 miliardi nelle casse di Viale Mazzini.
Il canone di competenza Rai è destinato inoltre ad assottigliarsi nel 2017 quando la tariffa annua scenderà a 90 euro e aumenterà l’aliquota sull’extra gettito. Secondo R&S l’ammontare potrebbe scendere addirittura a 1,6 miliardi di euro, toccando un nuovo minimo dal 2010. La stessa Rai nei conti semestrali ha stimato che la quota di competenza Rai sarà di 83,68 euro per abbonato nel 2016 e scenderà a 75,81 euro nel 2017. Nel 2015, ultimo esercizio precedente la riforma, la Rai aveva registrato ricavi da canone per 1,637 miliardi.