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Raggiunto l’accordo per il gasdotto South Stream, l’Eni avrà il 20%

Il gasdotto, i cui lavori dovrebbero terminare nel dicembre 2015, sarà lungo 3600 chilometri e rifornirà l’Europa occidentale attraverso Italia e Grecia, passando nel mar Nero e nei Balcani. In questo modo sarà scavalcata l’Ucraina, con cui Mosca sta attraversando una fase di tensione.

Raggiunto l’accordo per il gasdotto South Stream, l’Eni avrà il 20%

Il prossimo 16 settembre sarà firmato l’accordo finale per il gasdotto South Stream. L’intesa prevede che Gazprom abbia il 50%, Eni il 20%, la francese Edf e la tedesca Wintershall il 15% ciascuno. La notizia è stata comunicata dal numero uno del colosso russo del gas, Alexei Miller, a margine della cerimonia di inaugurazione di Nord Stream. Il gasdotto, i cui lavori dovrebbero terminare nel dicembre 2015, sarà lungo 3600 chilometri e rifornirà l’Europa occidentale attraverso Italia e Grecia, passando nel mar Nero e nei Balcani. In sostanza, sia South Stream che Nord Stream consentiranno a Mosca di arrivare in Europa senza passare attraverso l’Ucraina.

C’è infatti gelo tra Kiev e Mosca dopo che, nel 2009, l’Ucraina ha chiesto di rinegoziare i prezzi per le forniture di metano russo. “Gli ucraini hanno preso il treno chiamato ‘gas russo economico’ e non sanno a quale fermata scendere, ma in questo modo si può andare molto lontano se non in un vicolo cieco”, ha sentenziato Alexei Miller. Nel giugno del 2010 Gazprom ed Eni avevano firmato un protocollo d’intesa per un ingresso di Edf con una quota pari almeno al 10%. Wintershall, nel marzo scorso, aveva siglato un ulteriore accordo che prevedeva un investimento di 2 miliardi di euro a fronte dell’acquisizione del 15% del gasdotto.

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