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Raffineria Lukoil Priolo, due acquirenti: il fondo Usa Crossbridge e Saad Al Saad presentato da D’Alema

Terry McGraw da Pixabay

Il futuro della Isab di Priolo rimane un’incognita. In attesa di trovare un soluzione duratura e affidabile, lo scorso 1° dicembre il Governo ha approvato un decreto legge che dispone l’amministrazione fiduciaria delle raffinerie siciliane che fanno capo indirettamente alla russa Lukoil, prendendo di fatto temporaneo possesso di un impianto che da solo fa il 20% della capacità di raffinazione in Italia e occupa mille lavoratori (10mila contando l’indotto). In più occasioni, diversi esponenti del Governo, tra i quali il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti hanno agitato lo spettro della nazionalizzazione, ma nelle retrovie si continua a trattare. Da settimane si parla infatti dell’interesse del fondo Usa Crossbridge per l’acquisto della raffineria. Nelle scorse ore, secondo Repubblica, si sarebbe aggiunto un altro attore al tavolo dei negoziati. Si tratta di una nuova cordata presentata al governo da un team di consulenti che comprende l’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema, con al centro l’uomo d’affari qatarino Ghanim Bin Saad Al Saad, a fianco di investitori italiani. 

Isab di Priolo: le trattative con il fondo Crossbridge

Tra le ragioni che rendono urgente una vendita vi è anche la triangolazione tra petrolio russo, benzina italiana ed esportazioni negli Usa – dove l’embargo sul petrolio russo è scattato ben prima che in Europa – nel tentativo di aggirare le pensanti sanzioni americane. Un problema che mette in difficoltà il governo italiano.


Da 14 anni la raffineria di Priolo, provincia di Siracusa, è nelle mani di Lukoil. Con l’esplosione della guerra in Ucraina e la conseguente entrata in vigore – lo scorso 5 dicembre – dell’embargo al petrolio russo, il colosso petrolifero moscovita però non è più considerato un interlocutore affidabile e per questo si pensa a nuove soluzioni per il futuro dell’impianto. La principale resta il negoziato intavolato dalla stessa Lukoil con il fondo statunitense Crossbridge a cui sono pronti ad affiancarsi due giganti del trading di petrolio Vitol e Trafigura, che hanno sede in Svizzera.

Chi è Saad Al Saad

Nelle ultime ore, nella “partita Priolo” sarebbe entrato anche il miliardario Saad Al Saad, che trent’anni fa diede vita in Qatar alla conglomerata Gssg, formata da 45 aziende di settori diversi come aviazione, immobiliare, gestioni patrimoniali, comunicazioni, oltre agli idrocarburi.
Secondo il giornale guidato da Maurizio Molinari, qualche giorno fa la nuova cordata, che comprende anche investitori italiani e qatarioti, insieme all’ex premier e oggi consulente Massimo D’Alema e ad altri consulenti strategici e legali, avrebbe incontrato a Roma il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia), che con Urso e Giorgetti si occupa del caso Priolo. Come andrà a finire è ancora da vedere.

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