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Racconto della domenica: “Io non sono ipocondriaca” di Giusella De Maria

RACCONTO DELLA DOMENICA DI GIUSELLA DE MARIA – Un racconto brevissimo e ironico, fresco come una bottiglia di frigo. Anzi, essenziale come la guida per il viaggiatore vacanziero. Un salvavita estivo, kit medico per l’esploratore talmente innamorato che è disposto a farsi venire un infarto. Per l’arte e i selfie, tutto. Ricordatevi di questo avviso, alla prossima prenotazione del B&B.

Racconto della domenica: “Io non sono ipocondriaca” di Giusella De Maria

Soffri d’ipotensione? Perché privarti di una visita archeologica sotto il bel sole di agosto? Per prima cosa, occorre essere pratici. Scegliete quali reperti millenari desiderate ammirare, e smettete all’istante di pensare che “certamente mi verrà un collasso cardiocircolatorio”. La parola d’ordine è: idratazione. Se il vostro corpo resterà in umido come i tramezzini in salsa tonnata serviti a un buffet, allora non avete motivo di temere di perdere i sensi. Sorseggiate la vostra bottiglietta d’acqua opportunamente zuccherata, che porterete sempre con voi. Calzate un berretto col fondo ricoperto di una spruzzata di acqua tonica mista a deodorante al mentolo, eliminate pesi inutili dalla borsa e godetevi il bagliore dell’antichità in tutta serenità, idratazione e minima di pressione costante.

Ammirate il bel tempio di Apollo, sorseggiando la vostra acqua integrata con i sali minerali, vagheggiate l’antica Roma del foro inghiottendo una caramella al miele, fotografate l’arena dei gladiatori, con le braccia ricoperte di crema solare con schermo totale, percorrete la strada lastricata picchiettandovi delle salviette imbevute, su polsi e collo, e beatevi della vostra sanità. E se tutto d’un tratto vi sembrerà che le voci attorno a voi si stiano attutendo e tante farfalle nere vi stiano vorticando davanti agli occhi, posizionate la vostra borsa per terra, distendetevi a poggiarci la testa, e chiedete a un passante di tenervi in alto le gambe e costringervi a ripetere tre volte i nomi dei sette nani.

Quindi, mentre sarete lì sdraiati a far riprendere i vostri battiti a pulsare regolarmente, immaginate quante donne nella Roma antica avranno ammirato quei pioppi che state osservando voi in questo momento, esattamente su quei lastroni, spennellandosi sulle labbra un po’ di miele da una bisaccina, con la minima della pressione bassa, duemila anni di progresso scientifico fa. 

L’autrice

Giusella De Maria, insegnante trentenne di Vico Equense, ama farsi chiamare “Giusella Chinsella”, in omaggio alla sua scrittrice preferita. Ha esordito con Suona per me (Avagliano, 2009) e ha inventato la professione della wedding writer. Il suo ultimo romanzo, Io non sono ipocondriaca, è uscito per Mondadori (2014). 

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