“Non posso sottrarmi a un’assunzione di responsabilità verso la nazione”: con queste parole Giorgio Napolitano ha accettato di ricandidarsi alla rielezione alla Presidenza della Repubblica. La decisione del Capo dello Stato è una sorpresa perchè in più occasioni aveva escluso questa possibilità, ma il pressing fortissimo espresso melle ultime ore da Pd, Pdl e Scelta civica ha avuto ragione delle precedenti resistenze di Napolitano.
Fra poco comincerà a Montecitorio la nuova votazione dei Grandi elettori: se tutto andrà per il verso giusto, Napolitano sarà confermato fra poche ore alla Presidenza della Repubblica. E’ la prima volta nella storia repubblicana che un Presidente venga rieletto. La logica politica della sua rielezione è quella delle larghe intese basate sull’asse Pd-Pdl-Scelta civica.
Se Napolitano resterà al Colle è molto probabile che in tempi brevi dia a Giuliano Amato l’incarico di formare un governo di larghe intese attingendo sia nelle persone che nei programmi di politica istituzionale (cancellazione del Porcellum in primis) e di politica economica dalle proposte dei Saggi attivati nelle scorse settimane proprio dal Quirinale.
In questo momento, dopo i disastri combinati da Bersani e le spaccature nel Pd, la conferma di Napolitano è, malgrado la sua età avanzata (88 anni fra due mesi) la scelta migliore possibile, quella che più rassicura le istituzioni internazionali e i mercati finanziari e l’unica che può sbloccare la situazione politica.