“Non siamo stati noi a non rispettare i patti ma è stato Renzi a non rispettarli. Nulla sulla persona, ma non voteremo Sergio Mattarella anche dopo la quarta votazione”: chi parla è un Silvio Berlusconi furioso, contestato nel centrodestra e spiazzato dalla mossa di Matteo Renzi che, candidando Mattarella alla Presidenza alla Repubblica ha ricompattato il Pd e può sperare di vincere la battaglia per il Colle alla quarta votazione con il sostegno di Scelta civica, del Centro democratico di Tabacci e di Sel, franchi tiratori permettendo.
Berlusconi minaccia rivalse sulle riforme costituzionali e sul Governo ma è Angelino Alfano, il segretario del Ncd che pure è critico sulla candidatura Mattarella, a stopparlo subito: “Forza Italia e il presidente Berlusconi hanno titolo a parlare del Patto del Nazareno ma non del patto di governo a cui sono estranei e che noi confermiamo”. E in Forza Italia insorge Fitto che chiede a brutto muso l’azzeramento di tutta la dirigenza del partito dopo il naufragio della strategia per il Colle.
Renzi intanto va avanti per la sua strada e spera di portare da domani Mattarella (“E’ il nostro unico candidato”) al Quirinale, quando il quorum per l’elezione del nuovo Presidente si abbasserà e basterà la maggioranza semplice di 505 voti.
La prima votazione di ieri non ha, come previsto, raggiunto il quorum e nessuna sorpresa dovrebbe venire dalla seconda e dalla terza votazione in programma oggi a Montecitorio.