Silvio Berlusconi rinuncia a candidarsi per l’elezione del Presidente della Repubblica. Il leader di Forza Italia fa un passo indietro motivandolo con la ricerca dell’unità del Paese. Il vertice del Centrodestra inizia in ritardo sabato sera, dopo un lungo pomeriggio e vari rinvii, e si apre senza la presenza di Berlusconi che fa parlare Licia Ronzulli. E’ lei ad annunciare agli alleati il messaggio inviato dal leader forzista con il quale ringrazia chi lo ha sostenuto ma anche chiarisce dei aver deciso di non candidarsi nonostante abbia verificato l’esistenza dei consensi per una sua corsa al Quirinale.
Questo il passaggio-chiave del messaggio di Silvio Berlusconi: “
Ho deciso di compiere un altro passo sulla strada della responsabilità nazionale, chiedendo a quanti lo hanno proposto di rinunciare ad indicare il mio nome per la Presidenza della Repubblica.
Continuerò a servire il mio Paese in altro modo, come ho fatto in questi anni, da leader politico e da Parlamentare europeo, evitando che sul mio nome si consumino polemiche o lacerazioni che non trovano giustificazioni che oggi la Nazione non può permettersi. Da oggi lavoreremo quindi con i leader del centro-destra – che rappresenta la maggioranza nel Paese ed a cui spetta l’onere della proposta – per concordare un nome in grado di raccogliere un consenso vasto in Parlamento.
Messaggio dell’ex premier ai leader del Centrodestra
“La linea di Forza Italia – ha detto il coordinatore azzurro Antonio Tajani nell’incontro – è che Mario Draghi non vada al Quirinale, rimanga a Palazzo Chigi, dove è inamovibile, e che nel governo non ci debbano essere nè rimpasti, nè nuovi ingressi”.
Il Centrodestra, tuttavia, appare tutt’altro che unito. E il vertice su Zoom con Meloni, Salvini e, per Forza Italia, Ronzulli e Tajani, si interrompe in serata: non c’è accordo sulla durata del governo e Giorgia Meloni sarebbe contraria ad indicare nel comunicato finale, un riferimento a completare la legislatura.
Verosimilmente dunque non è nella serata di sabato che verranno fuori nomi dal Centrodestra né dagli altri schieramenti politici. La situazione è in movimento, le prime mosse si vedranno dopo l’apertura della sessione per l’elezione del Presidente della Repubblica in Parlamento, lunedì 24 gennaio alle 15.