Quattordicesima e bonus Meloni: l’Inps ammette lo sbaglio e corregge l’errore che ha scatenato, nei giorni scorsi, una valanga di polemiche. Errore voluto o errore involontario? Il dubbio aveva scatenato le proteste sindacali ed in particolare quelle di Spa-Cgil che, nemmeno tanto velatamente, accusava il governo di aver spacciato il pagamento della quattordicesima con l‘aumento delle pensioni al minimo, varato dal governo con la legge di Bilancio.
Nei cedolini di giugno, precisa ora un comunicato stampa Inps, per «una ridotta platea» di pensionati le somme relative alla quattordicesima, in vigore dal 2007 per gli assegni più bassi , sono state «erroneamente» imputate agli aumenti delle pensioni al minimo, che scatteranno da luglio, decisi dal governo in carica. Una manovra scorretta, ha protestato Spi-Cgil, che ha denunciato l’errore e che ora esprime soddisfazione.
«Io e tutta la struttura siamo intervenuti tempestivamente per fornire maggiore chiarezza», ha detto il neo Commissario dell’Inps, Manuela Gelera, venerdì a Bologna nel corso della sua prima uscita pubblica. I cedolini errati del mese di giugno, consultabili online, sono stati corretti, mentre quelli di luglio riporteranno separatamente «Quattordicesima» e «Incremento legge 197/22» che hanno, ovviamente, un peso molto diverso.
La quattordicesima viene corrisposta a luglio (e in pochi casi a giugno) ai pensionati con oltre 64 anni ed un reddito massimo di 15 mila euro ed ha un importo, variabile in base a reddito e anni di contribuzione, che va da 336 a 655 euro. L’aumento delle pensioni minime deciso nel ‘22, anch’esso in pagamento da luglio, vale molto di meno. Arriveranno 8,48 euro mensili in più per i pensionati al minimo fino a 75 anni, e 36,08 euro in più per gli over 75.