Prosegue l’analisi dei costi dei fondi venduti in Italia curata da Morningstar: questa settimana tocca agli strumenti domiciliati all’estero. La selezione è stata fatta sulle classi destinate agli investitori retail più care in termini di spese correnti (espresse nei Kiid, i Key Investor Information Document) in modo da avere come riferimento, per ogni prodotto, il tetto massimo di spesa (per i fondi di diritto italiano, già analizzati, clicca qui).
La stessa società di gestione può avere per il medesimo fondo diverse classi retail con costi differenti. Questo dipende da una serie di fattori. “Tipicamente le classi retail con pricing differenti sono quelle con o senza commissioni di ingresso”, spiega Francesco Paganelli, fund analyst di Morningstar. “Alcuni strumenti, inoltre, creano classi retail diverse, con costi differenti, per venire incontro a particolari esigenze di determinati distributori”.
Secondo i dati riportati nei Kiid ed elaborati da Morningstar attraverso la piattaforma Direct, i fondi domiciliati all’estero più costosi sono quelli dell’universo Allocation che, mediamente, presentano spese correnti del 2,10% (Massimo: 10,65%. Minimo: 0,19%). Al capo opposto si trovano i monetari che, sempre mediamente, hanno spese correnti dello 0,39% (Massimo: 0,39%. Minimo: 0,04%).
La tabella sottostante mostra le macro categorie dei fondi ordinate dalla più costosa alla meno cara.
Nelle tabelle sottostanti sono riportati i fondi più costosi di tre categorie azionarie: Africa, Asia e America latina. Nelle prossime settimane proseguiremo con gli altri segmenti.