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Quando la tecnologia diventa il volano perfetto per l’arte

I musei più all’avanguardia hanno già capito che devono adeguarsi alle nuove tecnologie per continuare ad essere popolari e profittevoli – Il Metropolitan Opera di New York, da quando ha iniziato a distribuire i suoi show alle sale cinematografiche, ha visto triplicare il proprio pubblico pagante – MTIShows ha già pensato alle app per iPhone e iPad.

Quando la tecnologia diventa il volano perfetto per l’arte

Il cinema arriva in soccorso alle arti “cugine”. Pittura, scultura, opera e teatro, messe all’angolo da una delle invenzioni più spettacolari del Ventesimo secolo, si prendono ora la loro rivincita. Non solo: le più recenti e sofisticate invenzioni tecnologiche fanno da ancelle a balletto e musical. È il nuovo trend nel variegato mondo dell’intrattenimento: le grandi istituzioni artistiche si sono rese conto che se vogliono continuare a essere popolari e, soprattutto, profittevoli, devono utilizzare le nuove tecnologie, quelle in grado di raggiungere un numero maggiore di pubblico, i più giovani in primis.

L’esempio più recente è quello della National Gallery di Londra che, forte del grande successo ottenuto dalla mostra-eventoLeonardo da Vinci. Painter at the Court of Milan (dal 9 novembre al 5 febbraio, il tutto esaurito con più di 300mila visitatori) il 16 febbraio scorso ha distribuito un documentario-introduzione all’esibizione (firmato dal documentarista inglese Phil Grabsky) nelle sale cinematografiche di 15 Paesi in tutto il mondo (500 cinema nei soli Stati Uniti). Tratto da un filmato girato all’inagurazione dell’8 novembre della mostra stessa, il film, che ospita esperti d’arte e personaggi del mondo dello spettacolo che commentano i dipinti in mostra, ha deliziato un composito pubblico cinematografico dagli Stati Uniti, all’Australia e alla Nuova Zelanda. Si tratta della prima “visita guidata” in diretta di un’esibizione mai veicolata al cinema, ma l’idea dell’evento live è già stato utilizzato da altre istituzioni prestigiose in campo musicale.

È da qualche anno ormai, per esempio, che la prestigiosa Metropolitan Opera di New York (Met) registra live gli spettacoli in cartellone e li distribuisce come film nelle sale cinematografiche di tutto il mondo a pochissimi mesi di distanza dallo show stesso. È un modo per raggiungere chi, all’estero, ama l’opera ma non può permettersi di andare a New York e pagare il costo di uno dei, relativamente pochi, biglietti messi a disposizione. Ed è un modo, per il Met, di massimizzare i costi e di moltiplicare la propria audience in modo esponenziale. E il pubblico è in effetti cresciuto moltissimo grazie un esperimento di grande successo: se nella stagione 2006-7 nei cinema internazionali erano stati staccati 320mila biglietti, in quella appena conclusa (2010-2011) sono stati venduti 2,4 milioni di biglietti in 1.200 cinema in 43 Paesi in tutto il mondo. Il Met ha visto così triplicare il pubblico pagante: “solo” 800mila persone nella stagione si erano sedute sulle poltroncine del Met per assistere agli spettacoli in cartellone. Il Teatro dell’opera si è visto altresì aumentare i profitti: le vendite dei soli biglietti cinematografici hanno garantito un utile lordo di 48 milioni di dollari, di cui la metà sono andati nei forzieri del Met.

Il successo dell’operazione si spiega con l’ottima qualità dello spettacolo: gli spettatori internazionali, seduti comodamente nelle loro poltrone nel cinema di quartiere possono godere in alta definizione uno spettacolo con le maggiori stelle internazionali a un prezzo decisamente ridotto. Il film prevede intervalli corrispondenti agli atti dell’opera che consente al pubblico di centellinare un bicchiere di vino e di fare una chiacchierata nel foyer. La proiezione, inoltre, prevede interviste ai cantanti e agli artisti e tecnici coinvolti nella produzione, e offre il brivido di dare un’occhiata dietro le quinte. Insomma, l’illusione dell’esperienza live è al massimo.

L’esempio del Met è uno dei più riusciti, ma oggigiorno sempre più teatri e musei cercano di avvicinarsi al pubblico con ogni mezzo. Sono ormai comuni i video su Youtube che promuovono mostre ed esibizioni, ma le organizzazioni più ardite sfruttano anche applicazioni per l’iPhone e l’iPad. Per esempio MusicTheathre International, che ha in portafoglio i diritti di 300 titoli nel genere musical (fra cui i famosissimi “Annie”, “West Side Story”, “Les Miserables” e il nuovissimo “Legally Blonde: The Musical”), mette a disposizione gratuitamente un app per iPhone e iPad, chiamato “MTIshows” che consente di avere informazioni aggiornate sugli spettacoli, compresi sinopsi e biografie o interviste con gli attori, nonché aggiornamenti su date e luoghi più vicini delle rappresentazioni. Le nuove tecnologie, insomma, stanno diventando il perfetto veicolo di arte e cultura.

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