L’Italia è al ventiseiesimo posto al mondo nella classifica 2016 sulla qualità della vita stilata da Numbeo, uno dei maggiori database del mondo sulle città e i Paesi sulla base di dati forniti dagli utenti. Prima in classifica, come accaduto nel 2015, la Svizzera, davanti a Danimarca e Nuova Zelanda che scalzano dal podio la Germania (quarto posto nel 2016) e la Svezia, scivolata addirittura al decimo posto.
Nella top ten di Numbeo figurano anche (nell’ordine) Australia, Austria, Olanda, Norvegia e Spagna. Dodicesimo posto per gli Stati Uniti, tredicesimo per il Portogallo. Seguono Regno Unito e Canada. Diciottesimo posto per fa Francia.
La classifica, che viene aggiornata in corso d’anno, attualmente conta una sessantina di Paesi contro i quasi 90 del 2015, quando l’Italia figurava al 38esimo posto.
L’indice si basa su 8 sub-indicatori che includono potere di acquisto, criminalità, prezzi al consumo, prezzi degli immobili, traffico, inquinamento e clima.
Tornando al Belpaese, nel 2016 l’Italia ha ottenuto un punteggio di 159 punti, in netto miglioramento rispetto ai 101 del 2015. Ma il balzo in avanti non è bastato per farci fare il salto di qualità e rimaniamo ultimi tra i maggiori Paesi occidentali, alle spalle di Belgio e Grecia.
Scendendo nel dettaglio, i dati peggiori riguardano in particolare l’indice sulla sicurezza (53,78 contro il 74 della Svizzera) e quello dell’inquinamento (56 contro 23), mentre primeggiamo sul clima. Rispetto allo scorso anno si è nettamente rafforzato anche l’indice del potere d’acquisto (105 contro 79) ed è migliorato il rapporto tra prezzi degli immobili e reddito (10,4 contro 11,7).
Parlano infine delle singole città italiane, la qualità della vita migliore si raggiunge a Torino. Il capoluogo piemontese ha conquistato un punteggio di 140 punti a fronte dei 138 di Milano e dei 120 di Roma.