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Qatar, prorogato di 48 ore l’ultimatum dei Paesi arabi

Giornate di attesa per la risposta che Doha dovrà dare all’ultimatum dei Paesi arabi. Potrebbero seguire, in caso di risposta negativa alle 13 richieste giudicate lesive della sovranità del paese, risvolti negativi, in termini politici e finanziari. Occhi puntati sul prezzo del petrolio, preoccupato Donald Trump per la stabilità dei rapporti in tutto il Medio Oriente

Qatar, prorogato di 48 ore l’ultimatum dei Paesi arabi

I Paesi arabi che poche settimane fa avevano deciso di isolare il Qatar, accusandolo di sostenere il terrorismo, hanno deciso di prorogare di 48 ore il termine entro il quale Doha avrebbe dovuto accettare le 13 richieste formulate dalla coalizione.

La situazione si fa sempre più complicata, e il sottile filo che tiene uniti i Paesi arabi potrebbe spezzarsi da un momento all’altro. Si è detto preoccupato anche Donald Trump, che ha tentato di aprire al dialogo tenendo conversazioni separate con diversi rappresentanti degli stati arabi. La volontà comune è però una sola, ed il Presidente statunitense se ne è fatto portavoce: “bloccare i finanziamenti al terrorismo è un obiettivo essenziale, così come screditare l’ideologia estremista”. 

Arabia Saudita, Emirati Arabi, Bahrain, Egitto e Yemen sono i cinque paesi che hanno puntato il dito sul Qatar. Grazie alla mediazione del Kuwait, Doha è riuscita ad ottenere altri due giorni di tempo per poter dare una risposta definitiva circa le proposte avanzate dagli Stati Arabi. 

Dopo l’interruzione delle relazioni diplomatiche e dei rapporti economici con l’Emirato, con tutte le conseguenze che ne possono derivare, soprattutto in un’ottica rivolta ai mercati finanziari e all’andamento del prezzo del gregge, si è deciso di provare ad intavolare una sorta di trattativa, che ruota appunto intorno a 13 richieste.

Fra queste, le più importanti riguardano lo stop ai rapporti diplomatici fra Doha e Teheran, la chiusura dei legami con le “organizzazioni terroristiche”, la chiusura definitiva dell’emittente Al-Jazeera e la fine alla cooperazione militare con i soldati turchi

La coalizione formata dai Paesi Arabi teme che il Qatar possa essere un alleato attivo e partecipe – a livello economico – dell’Isis e di Al Qaeda. 

Nonostante la proroga, le autorità qatariote hanno implicitamente rigettato le richieste avanzate, ritenute eccessive e lesive della sovranità del paese. Doha consegnerà una lettera scritta del suo emiro, Tamim ben Hamad al-Thani, all’emiro del Kuwait, mediatore dell’attuale crisi del Golfo. 

Lo scenario che sembra prospettarsi non è dei migliori. Una volta rifiutate le condizioni avanzate, su Doha si abbatteranno pesanti sanzioni economiche, che potrebbero avere pesanti ricadute sul mercato del gas liquido, del quale il Qatar è il primo produttore mondiale. 

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