Le mani dei fondi qatarioti si allungano sulla Costa Smeralda. Un interesse che ha preso piede quattro anni fa, quando la Qatar Investment Auhority, il fondo sovrano della famiglia regnante, ha comprato la Smeralda Holding dal finanziere americano-libanese Tom Barrack, per una cifra, secondo indiscrezioni, di 200 milioni più debiti.
Un acquisto che ha lasciato in mano agli emiri 4 alberghi di extralusso, più golf club, resort e terreni. Soprattutto i terreni, oltre 2.300 ettari immacolati lungo la costiera, sono il tavolo su cui si gioca la partita più importante.
Il loro valore teorico, infatti, è altissimo, ma non sono edificabili. La Regione Sardegna sta discutendo un nuovo piano urbanistico in questo periodo e il Qatar, il cui fondo Smeralda Holding è gestito dall’italiano Mario Ferraro, ha deciso di non esercitare pressioni sulle autorità. E’ chiaro, però, che i fondi degli emiri cercano la benevolenza delle autorità della Regione.
In quest’ottica può essere visto il fatto che saranno proprio gli emiri di Doha a investire il capitale necessario a completare la costruzione dell’ospedale Mater Olbia. In ogni caso, per ora, il fondo gestito da Ferraro si sta concentrando sulla ristrutturazione e sul miglioramento delle strutture già esistenti, con investimenti da 50 milioni di euro.
Per le nuove costruzioni si vedrà. Se dalla Regione Sardegna ci dovessero essere delle novità, “saremo pronti”, chiarisce Ferraro, che però ci tiene a mettere in chiaro un’altra cosa: “Non ci saranno colate di cemento. La Costa Smeralda attrae perché è un paradiso naturale e la tutela dell’ambiente per noi è prioritaria”.