Accordo tra Germania e Qatar sul gas. Mentre nell’Unione Europea gli Stati membri non riescono ancora a trovare un accordo sul price cap, i vari Paesi si muovono in ordine sparso per assicurarsi le forniture, scongiurare razionamenti nei mesi invernali e ridurre il più possibile la loro dipendenza dalla Russia. Ed è in questo contesto, mentre imperversa la crisi energetica scatenata dall’invasione russa dell’Ucraina, che la Germania ha stretto con il Qatar un accordo di fornitura di gas naturale liquefatto (Gnl) di 15 anni.
L’accordo tra la Germania e il Qatar
In base a quanto previsto, il Paese del Golfo – che grazie ai suoi enormi giacimenti di petrolio è riuscito anche ad finanziare la maxi organizzazione dei Mondiali di calcio 2022, investendo 220 miliardi – fornirà a “fino a 2 milioni di tonnellate di Gnl all’anno” al terminale di gas in costruzione a Brunsbuettel, nel nord della Germania, a partire dal 2026. L’annuncio è stato dato nel corso di una conferenza stampa dal ministro dell’Energia del Qatar, Saad Sherida Al-Kaabi. Con questo accordo, ha spiegato, il Qatar intende “contribuire agli sforzi per sostenere la sicurezza energetica in Germania e in Europa”.
Italia: nel 2025 addio al gas russo, ma servono 4 rigassificatori
Nel frattempo, in Italia, l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, nel corso dell’evento “Lombardia 2030”, ha parlato di ciò che attende il nostro Paese nel prossimo futuro. Secondo il manager, il gas russo sarà completamente rimpiazzato nel 2025.
“Abbiamo iniziato immediatamente da febbraio a cercare una diversificazione basandoci su quello che avevamo in portafoglio in Africa, Medio Oriente, Far East e Usa”, ha detto, aggiungendo che “Il problema è stato risolto perché riusciamo a coprire il 50% del gas russo di 21/23 miliardi di metri cubi e nel 2025 il 100% sarà rimpiazzato“.
“Il 2023 sarà un anno complesso – ha continuato – perché avremo il 6/7% di gas russo e dovremo poter contare sul Gnl che ci arriverà via nave”. “Occorrono le infrastrutture – ha sottolineato – per creare un’offerta sovrabbondante rispetto alla domanda”.
“Servono almeno altri quattro rigassificatori per arrivare alla sicurezza energetica con una sovrabbondanza di gas”, ha chiarito Descalzi. “La Spagna consuma 30 miliardi di metri cubi di gas all’anno e dispone di 60 miliardi di metri cubi di rigassificazione. Mentre Paesi come Austria e Slovacchia consumano circa 5 miliardi di metri cubi di gas e hanno capacità di stoccaggio, non di rigassificazione, uguale. Perciò l’Italia ha bisogno di incrementare la capacità di rigassificazione, ma anche di aumentare di almeno 6-7 miliardi gli stoccaggi“, ha concluso.
Nel frattempo, sulla Piazza Ttf di Amsterdam, i contratti futures del gas naturale sul mese di dicembre salgono dello 0,23% a 123,5 euro al MWh.
L’Italia e la Ue hanno ha già accordi per l’importazione del gas dal Qatar. Anche la Francia in ballo
Le vie del gas sono infinite e l’Europa già da tempo ha messo gli occhi sul gas del Qatar. La società di stato QatarEnergy ha annunciato lo scorso marzo di aver aperto il giacimento North Field East, un progetto off shore che il Qatar condivide con l’Iran, nel nord-est del Golfo Persico, alla collaborazione a un gruppo di operatori occidentali. La quota più importante andrà alla società francese Total, che avrà il 6,25 per cento della nuova area di espansione. Questo significa che alla Francia andrà la maggior parte delle forniture destinate all’Europa. Ma non sarà la sola: anche se non ancora ufficializzato, anche il gruppo Eni farà parte del consorzio che dovrà sviluppare il giacimento, assieme all’anglo-olandese Shell e alle big oil americane ExxonMobil e Conoco-Philips. In base agli accordi, secondo quanto aveva anticipato Reuters, circa la metà del nuovo gas estratto andrà verso l’Asia mentre la restante metà verrebbe destinata all’Europa.
Il rigassificatore Adriatic Lng di Rovigo già da anni ha un accordo con Qatargas per ricevere fino a 6,5 miliardi di metri cubi di gas l’anno, tramite un contratto sottoscritto con Edison. Adriatic Lng è posseduta per circa il 70 per cento da ExxonMobil Italiana Gas, per il 7,3 per cento da Snam e per il 22 per cento da Qatar Terminal Company Limited. L’ex ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha recentemente autorizzato l’aumento della capacità di rigassificazione del sito, che verrà portata dagli attuali 8 a 9 miliardi di metri cubi all’anno.
Infine, Snam: la società ha da poco annunciato l’acquisto di una nave che svolge anche funzioni di stoccaggio e rigassificazione di Gnl. Quanto a Saipem, lo scorso ottobre, si è aggiudicata un contratto da Qatargas per un valore di circa 4,5 miliardi di dollari proprio nell’ambito dello sviluppo del North Field East. Il contratto comprende l’ingegneria, l’approvvigionamento, la fabbricazione e l’installazione di due complessi di compressione in acque profonde di gas naturale volti a supportare la produzione del giacimento North Field (Qatar). Le opere, secondo Saipem, includono “due delle più grandi piattaforme di compressione su jacket in acciaio mai costruite, ponti di interconnessione, moduli alloggi e di interfaccia”.