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PwC, multa da 15 milioni di sterline nel Regno Unito: sanzione record per non aver segnalato la frode Lcf

La corrispondente britannica della Consob ha inflitto a PwC una multa da record di 15 milioni di sterline per non aver segnalato i sospetti di frode su London Capital & Finance. È la sanzione più pesante mai comminata a PwC nel Regno Unito, segnando un duro avvertimento per il settore

PwC, multa da 15 milioni di sterline nel Regno Unito: sanzione record per non aver segnalato la frode Lcf

La Financial Conduct Authority (Fca) ha emesso una multa senza precedenti di 15 milioni di sterline a PwC, in risposta a gravi carenze nella supervisione di London Capital & Finance (Lcf). Questo è un colpo duro per uno dei colossi della revisione contabile e segna un momento cruciale nella regolamentazione finanziaria del Regno Unito.

La sanzione inflitta a PwC non è solo la più alta mai registrata per la società nel Regno Unito, ma supera di gran lunga il precedente record di 6,5 milioni di sterline ricevuto nel 2018 per mancanze nella revisione di Bhs. Con questa sanzione, l’autorità ha mandato un messaggio forte e chiaro: le società di revisione devono essere diligenti e pronte a segnalare qualsiasi sospetto di frode, per garantire la trasparenza e la fiducia nei mercati finanziari.

Il drammatico caso London Capital & Finance

Lcf prometteva rendimenti elevati tramite i suoi “minibond”, attirando quasi 12mila investitori. Quando l’azienda è fallita nel 2019, gli investitori hanno perso 237 milioni di sterline. Sebbene la Fca regolasse l’azienda, non aveva il compito di supervisionare direttamente i prodotti, e le sue azioni sono state oggetto di critiche per la gestione dell’intera vicenda.

Il caso è stato descritto come uno “schema Ponzi”, con i fondi raccolti spesi per beni di lusso e spese personali, tra cui orecchini di diamanti, cavalli e abbonamenti a esclusivi locali notturni di Londra. L’ex ceo del gruppo inglese, Michael Andrew Thomson, è stato condannato a una pena detentiva sospesa di 10 mesi per violazione di un’ordinanza di restrizione sul suo conto bancario, nell’ambito di un’indagine in corso dell’Ufficio per la Frode Seria.

Le ragioni della multa

La multa alla società di revisione è stata comminata per non aver segnalato tempestivamente alla Fca i sospetti di frode riguardanti London Capital & Finance. Durante la revisione contabile del 2016 della società di investimento britannica, PwC ha riscontrato problemi significativi, inclusi comportamenti aggressivi da parte di un dirigente di Lcf e la fornitura di informazioni inaccurate e fuorvianti da parte della società.

Il gruppo di consulenza ha trovato la revisione contabile di Lcf particolarmente complessa, richiedendo più tempo del previsto per completarla. Nonostante questi ostacoli e i segnali di allerta, PwC non ha informato prontamente l’authority dei sospetti di frode. Questo è stato considerato un grave inadempimento dei suoi obblighi regolatori.

Alla fine, la compagnia di revisione si è convinta che i conti del 2016 della società inglese fossero accurati, ma aveva comunque l’obbligo di segnalare le sue preoccupazioni alla corrispondente britannica della Consob. La mancata segnalazione ha portato alla multa di 15 milioni di sterline.

Il commento della Fca e la risposta di PwC

Therese Chambers, direttore esecutivo congiunto della Fca, ha sottolineato l’importanza della responsabilità degli auditor: “Gli auditor hanno un ruolo fondamentale nel garantire mercati puliti e trasparenti. Sono obbligati per legge a segnalare qualsiasi sospetto di frode. PwC ha ignorato segnali di allerta cruciali, privando così la Fca di informazioni essenziali.”

In risposta alla multa, la società di revisione ha dichiarato di aver raggiunto un accordo con la Financial Conduct Authority per risolvere una “violazione involontaria” nella segnalazione. Questo significa che PwC riconosce di aver commesso un errore nel non segnalare i sospetti di frode, ma sostiene che tale omissione non era dovuta a negligenza intenzionale o a malafede.

La Fca ha riconosciuto che PwC non era coinvolta direttamente nei comportamenti scorretti della società di investimento britannica, ma piuttosto che aveva mancato di adempiere adeguatamente ai suoi obblighi di segnalazione. Questo accordo riflette un tentativo di risolvere la questione senza attribuire intenzionalità negativa all’errore, ma sottolinea comunque la responsabilità della società di revisione.

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