Putin ci ripensa, di nuovo. Il presidente russo ha firmato il decreto presidenziale sulle regole del commercio di gas naturale con i “Paesi ostili” per il pagamento in rubli. Nonostante le rassicurazioni date all’Ue nelle scorse ore (Italia e Germania avevano affermato di aver ricevuto garanzie da Putin sugli acquisti europei in euro) e le parole del portavoce del Cremlino Peskov (secondo cui sarebbe stato necessario più tempo per fare scattare le nuove misure), Mosca sospenderà i contratti attivi qualora gli acquirenti non pagheranno nella valuta russa e per farlo dovranno aprire conti speciali nella Gazprombank – la banca controllata dallo stato – per il cambio di valuta estera. A dare notizia del passo indietro è stato lo stesso leader russo, spiegando che le nuove regole entreranno in vigore dal 1° aprile. “Se non vengono effettuati in questo modo – ha detto il presidente russo – lo considereremo come un inadempimento degli impegni, con tutte le implicazioni che ne derivano”.
Lo stesso Draghi aveva riferito poche ore prima alla conferenza stampa estera della telefonata avuta con il leader russo, rassicurando che il pagamento in rubli era una questione interna alla Federazione russa e che l’Italia avrebbe continuato a pagare in euro. E invece arriva Putin ci ripensa: “pagamenti in rubli o niente” e che “nessuno ci vende niente gratis, e nemmeno noi faremo opere di carità”. Dopo le sue parole il prezzo del gas è balzato in tutta Europa ad Amsterdam le quotazioni sono salite a 127 euro al Mwh, per poi ripiegare a 123 euro (+1,5%). A Londra, il prezzo sale a 302 penny al Mmbtu, in aumento del 5,6%.
Putin ci ripensa sul gas e punta il dito contro gli Usa
Nel corso del suo discorso, Putin aveva anche espresso il suo disappunto per le scelte europee. “Gli europei pagheranno adesso il gas americano di più – ha dichiarato lo zar russo – gli Usa cercano di risolvere problemi a discapito di altri, dell’Europa. E di scaricare i propri errori, cercando di trarre profitto dall’instabilità mondiale”. E poi la condanna alle sanzioni economiche. “Le sanzioni – ha concluso il presidente russo – sono contro la nostra libertà e la nostra indipendenza, contro il nostro diritto di essere Russia. Noi non rinunceremo mai ai nostri valori”.
Germania e Francia “Non ci lasceremo ricattare da Mosca”
Alla notizia, Francia e Germania si sono dette pronte a tagliare le forniture di gas qualora Mosca decidesse di chiudere i rifornimenti. “Potrebbe esserci – ha detto il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire – una situazione in cui domani, in circostanze particolari, non ci sarà più il gas russo. Sta a noi preparare questi scenari e ci stiamo preparando”. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che, come il premier italiano, aveva sentito il presidente russo nelle scorse ore, resta fermo sulla necessità di continuare a pagare in euro: “Abbiamo guardato i contratti, c’è scritto che si paga in euro. E ho chiarito nella telefonata che rimarrà così. Le imprese potranno pagare, vorranno pagare e pagheranno in euro”. Dopo un colloquio con il francese La Maire, il vicecancelliere tedesco Robert Habeck ha annunciato che ci saranno nuove sanzioni alla Russia.
“Non dobbiamo dare messaggio che ci lasciamo ricattare da Putin – ha detto Habeck -I contratti devono essere rispettati. Invece La Maire ha ribadito con fermezza “non accetteremo in alcun modo di pagare il gas in altre divise rispetto a quelle sancite dai contratti”.