“Vladimir Putin porta in Europa la questione delle relazioni del gas tra Mosca e Kiev”, spiega il Kommerzant, il principale quotidiano politico-finanziario russo. Il 10 aprile, il presidente russo ha inviato una lettera ai capi di Stato di 18 Paesi – 13 dei quali appartenenti all’Unione europea – che dipendono in gran parte dal gas in arrivo dagli Urali. Putin li ha messi in guardia dai rischi di una sospensione delle forniture al Vecchio Continente a causa della crisi ucraina. La missiva va inquadrata all’interno della guerra del gas che vede Kiev e Mosca a confronto sulla fornitura di metano russo, per la quale l’Ucraina non accetta la tariffa di 480 dollari per mille metri cubi.
Vladimir Putin ha giudicato che sarebbe del tutto “intollerabile” se l’Ucraina non onorasse il suo debito. La Russia, ha aggiunto il presidente, non ha intenzione di interrompere in futuro le forniture, ma resta sul tavolo l’ipotesi di chiedere il pagamento anticipato. Quanto ai clienti europei, Putin è stato rassicurante: la Russia terrà fede ai suoi obblighi nella fornitura di gas.
La Russia ha quindi esortato i partner europei a risolvere i problemi economici dell’Ucraina “su una base legale”.
L’iniziativa di Putin è interpretato dal quotidiano come una manovra per rinforzare la posizione russa prima dell’incontro dei ministri degli Esteri russo, statunitense, dell’Ue e dell’Ucraina a Ginevra il 17 aprile.