Il presidente russo Vladimir Putin mette le ali al petrolio. Parlando al margine del World Enegy Congress a Istanbul, Putin si è detto favorevole ad un taglio o anche ad un congelamento delle quote di produzione del greggio e ha espresso la speranza che l’Opec, di cui la Russia non fa parte, raggiunga un’intesa nella riunione formale del 30 novembre prossimo a Vienna, Austria.
Il 28 settembre scorso in Algeria Il cartello dei Paesi produttori raggiunse un’intesa di principio che prevede il taglio (il primo in otto anni) della produzione. Mancano ancora i dettagli sulla natura del taglio alla produzione e sulle quote che ogni Paese membro sarà chiamato a rispettare ma il saudita Al Falih si detto ottimista “sul vertice Opec di novembre. Non è impensabile che il petrolio risalga a 60 dollari entro fine 2016”.
Il greggio a novembre al Nymex segna un +2,85% a 51,23 dollari al barile. Il Brent con consegne a dicembre in Europa sale del 2,83% a 53,40 dollari al barile.