Si complica sempre di più la situazione di Carles Puigdemont. Oltre alla disfatta politica, adesso la questione passa sul piano giudiziario con delle conseguenze pesantissime. La procura spagnola ha infatti richiesto alla alla giudice della Audiencia Nacional Carmen Lamela non solo di decidere la detenzione preventiva senza cauzione per tutti i membri del Governo catalano accusati di “ribellione”, ma anche e soprattutto di emettere un mandato d’arresto europeo nei confronti dell’ormai ex Presidente Carles Puigdemont e dei 4 ministri che attualmente si trovano con lui in Belgio.
La richiesta, del resto, era già stata preannunciata. Pochi giorni fa era infatti stato annunciato che se i leader indipendentisti non si fossero presentanti a Madrid per essere interrogati, la procura avrebbe utilizzato il pugno duro chiedendone l’arresto. E così è stato.
L’unico ad essersi sottratto alla scure della giustizia è l’ex ministro Santi Villa, dimessosi il giorno prima della dichiarazione di indipendenza, riferisce Tv3. Villa sarebbe inoltre l’unico ad aver risposto alle domande degli inquirenti e per questo motivo gli sarebbe stato concesso il rilascio in libertà condizionata.
La richiesta d’arresto è invece arrivata per l’ex vicepresidente Oriol Junqueras e gli ex ministri Jordi Turull (Presidenza), Josep Rull (Territorio), Meritxell Borras (Goberno), Raul Romeva (Esteri), Carles Mundò (Giustizia), Dolors Bassa (Lavoro) e Joaquim Forn (Interno), comparsi oggi davanti all’Audiencia Nacional, ma facendo letteralmente scena muta.
Il grande assente è invece stato Carles Puigdemont, che da lunedì si trova in Belgio e nei confronti del quale la procura ha richiesto un mandato d’arresto europeo. Nel caso in cui la proposta venisse accettata, sarebbero le forze dell’ordine di Bruxelles a dover eseguire l’arresto e a decidere se mantenere gli imputati in carcere fino a che un tribunale non decida in merito alla loro consegna in Spagna.