L’evento espositivo si inserisce nel filone dei “maestri del graphic design” e ripercorre l’iter creativo e professionale di Giovanni Pintori, attraverso una sorta di “racconto grafico” in cui emergono la modernità progettuale e le sue scelte innovative. La mostra al m.a.x. museo, in progetto integrato con il MAN_Museo d’Arte Provincia di Nuoro, espone oltre trecento pezzi fra schizzi, bozzetti, disegni acquerellati, manifesti, brochure, collage, stamponi, fotografie e dipinti su tela.
L’archivio di Giovanni Pintoni
Giovanni Pintori ci ha lasciato un archivio e documentazione, relativi a cinque decenni, di fondamentale importanza per lo studio della grafica pubblicitaria legata all’industria: si distinguono i periodi fra il 1937 e il 1967 – la collaborazione con Olivetti –, fra il 1967 e gli anni ’70 – con Merzario, Gabbianelli, Olivetti, Pirelli, Ambrosetti, Parchi Liguria –, gli anni a partire dal 1980 – con l’abbandono della grafica per una immersione totale nella pittura. Infine, la famiglia Pintori ha donato sul finire degli anni Ottanta una parte dell’archivio al MAN_Museo d’Arte Provincia di Nuoro, e con tali materiali ha organizzato due mostre, negli anni 1990 e nel 2007. Da questo legame trae spunto la mostra al m.a.x. museo con progetto integrato con il MAN, nella quale per la prima volta viene resa visibile al pubblico la Collezione privata del figlio Paolo Pintori: i bozzetti, gli elaborati grafici, i manifesti vintage, i taccuini, i personalissimi cartoncini di studio attraverso i quali Giovanni Pintori volle raccogliere la sua produzione più significativa. Si aggiungono i lavori giovanili dell’ISIA grazie al prestito dei Musei Civici di Monza, nonché i documenti della matura esperienza professionale attraverso i materiali prestati dall’Associazione Archivio Storico Olivetti e Fondazione Adriano Olivetti di Ivrea. I materiali restituiscono le passioni artistiche di Pintori e la condivisione con artisti e cultori d’arte (come i conterranei Salvatore Fancello, Costantino Nivola e Ugo Mulas), in una lettura critica innovativa.
Giovanni Pintoni e l’Olivetti
L’incontro tra Giovanni Pintori e Adriano Olivetti fu di capitale importanza sia per lo sviluppo dell’esperienza di Pintori come grafico e creativo, sia per l’affermazione dell’innovativo stile comunicativo della Ing. C. Olivetti & C. nel mondo. In un articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista americana Print nel 1961, Giovanni Pintori scrisse: “È stato molto importante per me, all’inizio della carriera, incontrare un uomo come Adriano Olivetti. Questo notevole industriale fu un uomo di pensiero e cultura moderna. Considerò lo sviluppo dell’espressione e della comunicazione umana come un fattore fondamentale per la creazione di una nuova società”. È a partire dal secondo dopoguerra che Giovanni Pintori inizia a realizzare, per le macchine per scrivere e i calcolatori della Olivetti, quella serie di manifesti pubblicitari che attireranno l’attenzione artistica e commerciale mondiale, contribuendo a generare un’identità riconoscibile – lo stile Olivetti – nella comunicazione pubblicitaria dell’azienda.
Giovanni Pintoni, biografia
Giovanni Pintori nasce nel 1912 a Tresnuraghes (Oristano) da genitori originari di Nuoro, città dove la famiglia, economicamente non agiata, risiede a partire dal 1918. Dopo aver frequentato l’ISIA (Istituto Superiore Industrie Artistiche di Monza) assieme ai conterranei Salvatore Fancello e Costantino Nivola, nel 1936 inizia la collaborazione con l’Ufficio Tecnico Pubblicità Olivetti, del quale diventa responsabile nel 1940, legando il suo nome all’immagine dell’azienda di Ivrea in una lunga e fortunata serie di manifesti, pagine pubblicitarie, insegne esterne, stand. Nel 1950 ottiene il primo di un lungo elenco di riconoscimenti, la Palma d’Oro della Federazione Italiana Pubblicità, e diventa Art Director dell’Olivetti, potendo godere della stima e del rapporto diretto con Adriano Olivetti. Nel 1952 il MoMA di New York organizza la mostra Olivetti: Design in Industry in cui sono esposti anche i lavori grafici di Pintori. Nel 1953 entra a far parte dell’AGI (Alliance Graphique Internationale) di cui diventerà presidente. Nel 1955, durante l’esposizione al Louvre di Parigi, gli viene dedicata un’intera sala delle grafiche per Olivetti. Seguono innumerevoli riconoscimenti legati a questo marchio; il suo design e la sua comunicazione fanno il giro del mondo. Significativo è il rapporto di amicizia intercorso fra Adriano Olivetti e Giovanni Pintori, come anche con Elio Vittorini, Giancarlo De Carlo, Vittorio Sereni, o il legame artistico con Giorgio Morandi, Georges Braque e Ugo Mulas. Dopo il 1967, lasciata l’Olivetti per dedicarsi alla libera professione, collaborando, fra gli altri, a progetti per Pirelli, Gabbianelli, Ambrosetti, Parchi Liguria. Dopo l’impegno per l’azienda di trasporti Merzario, lascia la professione di grafico e si dedica completamente alla pittura. Giovanni Pintori muore a Milano il 15 novembre del 1999 all’età di 87 anni; lascia un Archivio e documentazione di fondamentale importanza per lo studio della grafica pubblicitaria legata all’industria nei cinque decenni che vanno dal 1930 al 1980.