Imprese di primaria importanza come Nissan e Nationwide (la più grande società di costruzioni del Regno Unito) hanno deciso di sospendere le proprie campagne pubblicitarie su Facebook dopo che i rispettivi nomi sono finiti accanto a post dal contenuto deplorevole.
L’incidente è attribuibile ai nuovo servizio di pubblicità mirata, che consente alle aziende di raggiungere la clientela target prescelta più facilmente, che viene identificata in base ai gusti espressi e alle ricerche web effettuate. Questo nuovo strumento tecnologico, individuato un potenziale cliente, affianca automaticamente l’annuncio pubblicitario a qualsiasi pagina visualizzata sul web dal suddetto utente.
Questo meccanismo purtroppo ha portato all’infausta associazione tra il nome di rispettabili aziende come Nissan o Nationwide ed immagini dal contenuto misogino, rimosse a seguito di una specifiche lamentele pervenute da twitter e da varie organizzazioni a tutela delle donne, e dopo aver ampiamente circolato in rete. Il danno di immagine subito e l’assenza di immediate soluzioni tecnologiche al problema, hanno perciò convinto le imprese danneggiate a non avvalersi dei servizi pubblicitari della casa californiana.
Come rivela il Financial Times, per Facebook è un momento fondamentale: deve riuscire a controllare i contenuti che vengono pubblicati per evitare che finiscano vicino a inserzionisti con una reputazione da difendere. Questo soprattutto perchè la crescita del 38% nei ricavi fatta registrare nel primo trimestre di quest’anno, è principalmente dovuta ai servizi di pubblicità mirata ora sotto accusa.