Sono 260mila i precari della Pubblica Amministrazione, secondo il ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi, che afferma che è impensabile “la stabilizzazione di massa di questo personale”, così distribuito: 130mila precari nella scuola, 115mila nella sanità ed enti locali e 15mila all’interno delle amministrazioni centrali.
Il precariato nelle PA, spiega il ministro, deriva dall'”accumulo nel corso degli anni ed è legato anche al blocco del turn over”, e dunque non è un “problema risolvibile in pochi mesi”. La stabilizzazione, poi, finirebbe irrimediabilmente per “bloccare le assunzioni di giovani per molti anni”.
Nell’immediato, il Governo intende “mandare a regime una norma già varata dal precedente Governo, con una riserva di posti costante nei concorsi ad esame per il personale, con contratti a termine, che abbia maturato esperienza triennale nella PA”. Un altro passo, dice Patroni Griffi, è quello di concedere “la possibilità per le P.A. di rinnovare i contratti di lavoro a termine anche oltre il termine dei 36 mesi previsto, sulla base di criteri definiti in sede di accordo collettivo”.
A questo scopo è stato affidato all’Aran il compito di definire “un accordo quadro che individui i casi, i settori e i tempi, dove è possibile derogare e procedere al mantenimento dei contratti a termine”. Il governo ha comunicato i propri progetti “tramite un’informativa alle organizzazioni sindacali”.