La presidente dell’Andalusia Susana Diaz si candida alla guida del Partito socialista spagnolo, allo scopo di riportarlo agli antichi albori dopo il crollo verificatosi nel corso dell’ultimo anno e mezzo, durante il quale il Psoe ha toccato i minimi storici da trent’anni in termini di consenso.
A frapporsi tra lei e la segreteria del Psoe ci sarà però l’ex numero uno del partito, Pedro Sànchez, dimessosi lo scorso ottobre e sostituito dalla direzione provvisoria del presidente delle Asturie Javier Fernandez. Dopo mesi bui, Sanchez sta però recuperando i consensi perduti, arrivando a conquistare lo zoccolo duro dell’elettorato socialista che appoggia la sua coerente opposizione al governo guidato dal PP di Mariano Rajoy. Il terzo candidato sarà l’ex segretario del Pse-ee Patxi Lopez.
Dallo scorso ottobre, i giornali iberici parlano di Susana Diaz come la futura segretaria del partito socialista. A livello teorico dunque, la presidente dell’Andalusia non dovrebbe temere rivali.
In Patria però è già polemica. Ad oggi Diaz ricopre già due incarichi: quello di Presidente dell’Andalusia e quello di segretaria generale del Psoe andaluso. Proprio per questo motivo sono in molti a chiederle di rinunciare alle posizioni ricoperte e a domandarsi soprattutto cosa farà se riuscirà a conquistare anche la segreteria nazionale. In base a quanto scritto dal quotidiano Abc, la Governatrice proverà a mantenere il doppio incarico il più a lungo possibile, almeno fino a quando non si sapranno i risultati definitivi delle primarie socialiste, previste per maggio, e del Congresso federale di giugno. Poi si vedrà.