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Prysmian si riorganizza in 4 unità e prepara investimenti per 2,7 miliardi. Il dividendo salirà del 10% ogni anno. E il titolo vola

Imagoeconomica

Prysmian, società leader nell’abito dei cavi, ha presentato un nuovo piano industriale al 2027 che vede quattro nuove aree di business con le quali il gruppo creerà investimenti per 2,7 miliardi e incrementerà la marginalità, con un ebitda rettificato al 2027 di 2 miliardi, da 1,49 del 2022.
Il piano porterà a una crescita della cedola dai 0,6 euro ad azione del 2022: “Ci aspettiamo un aumento del dividendo totale intorno al 10% annuo, dal 2024 al 2027” ha detto il cfo Pier Francesco Facchini.

Piazza Affari ha apprezzato e il titolo Prysmian a metà seduta è balzato di oltre il 5% arrivando a 37,6 euro per azione, per una capitalizzazione di quasi 10,3 miliardi. In tarda mattinata storna a 37,32 EUR (+4,66%).

Le quattro nuove unità di Prysmian

Il gruppo, guidato dal ceo Valerio Battista e dal ceo designato Massimo Battaini, si è riorganizzato in 4 unità: Renewable Transmission, che comprende le business unit Submarine Power e Land Hvdc, attualmente appartenenti al segmento Projects; Power Grid, che comprende la business unit Hvac, attualmente appartenente al segmento Projects, la Power Distribution and Overhead Lines, attualmente nel segmento Energy; Electrification, che include i business Industrial & Construction (ora denominato Trade & Installer) e Specialties (precedentemente incluso in Industrial & Nwc), attualmente appartenenti al segmento Energy; Digital Solutions, l’attuale segmento Telecom, che comprende i seguenti business: Fiber and Optical Cables, Connectivity, Multimedia & Inside Plant cables (Mms).

Battaini: Portafoglio ordini a 20 miliardi a settembre scorso

A settembre 2023 il portafoglio ordini si attesta a 20 miliardi di euro, di cui 9,7 miliardi di backlog e 10,3 miliardi di ordini con un forte commitment, ha detto Battaini, nel corso della presentazione. Prysmian continuerà a cavalcare il settore tramite l’attenzione all’innovazione, arrivando così a poter stimare che il comparto riuscirà a generare 600 milioni di ebitda nel 2027.
Guardando al contributo alla marginalità che arriverà nel 2027 dalle altre business unit, il Power Grid apporterà 410 milioni di euro, mentre il segmento Electrification contribuirà con 700 milioni, mentre altri 290 milioni arriveranno dalla unit Digital Solutions.

I quattro pilastri della crescita

Quattro le unità, quattro anche i pilastri della nuova strategia del gruppo che, dopo le grandi acquisizioni degli anni passati, ora vuole puntare a una crescita organica seguendo i trend strutturali del mercato.
Il primo pillar è l’espansione autofinanziata della capacità, con investimenti a supporto della crescita organica, sostenuti dalla forte generazione di cassa; il secondo tende a un portafoglio bilanciato ed innovativo così da sostenere la leadership tecnologica e aumentare la sostenibilità; c’è poi l’empowerment delle persone: le persone migliori per far crescere il know-how e le capacità aziendali. Infine la segmentazione del business per cogliere i driver e le opportunità del mercato.

Margini in crescita a 2 miliardi e free cash flow verso quota 1 miliardo

Sulla base di questa nuova strategia, Prysmian prevede una crescita dell’ebitda rettificato, passando da 1,49 miliardi del 2022 a 2 miliardi nel 2027, con un intervallo previsto (in eccesso o in difetto) di 100 milioni. La strategia prevede anche un’accelerazione selettiva degli investimenti per soddisfare la crescente domanda, in particolare nei segmenti Renewable Transmission e Power Grid: nel periodo 2023-2027, gli investimenti cresceranno di 1,7 volte rispetto ai cinque anni precedenti, raggiungendo i 2,7 miliardi. Aumenterà anche il free cash flow, che arriverà a posizionarsi in un intervallo compreso tra 900 milioni e 1 miliardo nel 2027, cioè quasi il doppio dei 559 milioni del 2022. Il Roce (rendimento del capitale investito) è atteso in aumento al 25-28% nel 2027, a conferma degli elevati ritorni sugli investimenti strategici previsti.

Il parere di Intesa Sanpaolo

Gli analisti di Intesa Sanpaolo hanno apprezzato la riorganizzazione, ma si stupiscono per il fatto che non sia stata data una guidance per il 2024. “Oltre agli obiettivi a lungo termine migliori del previsto, ci piace che le attività del gruppo vengano rimodellate. Ciò migliorerà la visibilità dei business più ciclici (ora raggruppati nel segmento Elettrificazione) e aiuterà a sbloccare il valore del business Power Distribution del gruppo, mantenendo allo stesso tempo un’elevata visibilità del business Projects del gruppo (ora classificato come Renewable Transmission)”, dicono sottolineando però poi che “non sono stati rilasciati obiettivi dettagliati per il 2024”, cosa che “potrebbe rappresentare un elemento di preoccupazione per gli investitori”. Comunque aggiungono: “nel contesto dell’attuale rallentamento dell’economia, prevediamo che il 2024 sarà principalmente un anno di transizione, che in ogni caso manterrà intatta la storia azionaria”. Per il 2024 “prevediamo che il gruppo mantenga un ebitda adjusted a 1,65 miliardi di euro, mentre il consenso punta a un leggero calo.

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