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Prysmian: nuovo ordine in Australia porta le commesse da inizio anno a quota 10 miliardi

Imagoeconomica

Il nuovo contratto siglato da Prysmian in Australia, da solo potrebbe sembrare non molto significativo visto che porta un valore di 90 milioni, ma gli analisti allargano l’obiettivo e notano che dall’inizio dell’anno la società che produce cavi, ha totalizzato commesse per 10 miliardi. Il che conferma il miglioramento della guidance indicata dal gruppo italiano, attivo nel settore dei sistemi in cavo per l’energia e le telecomunicazioni in occasione dell’ultima trimestrale.

Il titolo Prysmian a Piazza Affari anche stamane vede un rialzo di oltre l’1% a 37,89 euro. Nell’ultimo mese il titolo ha guadagnato il 5,05%.

Il nuovo contratto in Australia

Prysmian ha annunciato di avere firmato un Capacity reservation agreement per una Capacity reservation fee fino a circa 90 milioni di euro con Marinus Link Pty, controllata di TasNetworks, gestore dei sistemi di trasmissione australiano, per una nuova interconnessione elettrica tra la Tasmania e lo stato del Victoria (Australia). L’accordo prevede, tra l’altro, la garanzia da parte del Governo del Commonwealth della Capacity reservation fee fino a circa 90 milioni di euro e la continua disponibilità di capacità da parte di Prysmian fino alla stipula del contratto definitivo da aversi entro luglio 2024. Con una capacità complessiva di 750 MW, il collegamento faciliterà – si legge in una nota – il flusso di elettricità tra i due Stati, rendendo possibile un efficiente trasferimento di energia rinnovabile dalle aree in cui questa viene prodotta alle zone in cui è necessaria, aiutando inoltre l’Australia a raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità: riduzione delle emissioni risparmiando fino a 70 milioni di tonnellate di CO2 equivalente entro il 2050. Il contratto sarà negoziato e dovrebbe essere finalizzato entro il 2024.

Da inizio anno le commesse sono stimate a 10 miliardi

“Non è indicato l’ammontare complessivo del progetto, ma considerando le caratteristiche stimiamo un valore attorno ai 500-600 milioni, vale a dire circa il 6% del backlog alla fine del primo semestre”, commentano gli analisti di Equita che aggiungono: “tenendo conto di tutti i contratti, compresi quelli in cui la società è preferred bidder, Prysmian raggiungerebbe un totale raccolta ordini da inizio anno di circa 10 miliardi, con un backlog che andrebbe a coprire 5 anni di fatturato”. Ancora più ottimista Intermonte, che stima il valore del progetto a 900 milioni, cioè circa il 10% del backlog, mentre Banca Akros nota che “il fatto che i clienti stiano riservando capacità testimonia che esiste una carenza” sul lato dell’offerta “a livello di settore”, fatto che ha implicazioni positive su “prezzi e margini”. La notizia, concludono gli analisti, “è positiva e non scontata dal mercato”.

Prysmian nel trimestre aveva alzato la guidance

Gli analisti sottolineano che un tale portafoglio garantirebbe all’azienda (in questo segmento di business) fatturato per i prossimi cinque anni, confermando l’impatto positivo che la transizione energetica sta esercitando sui conti del gruppo.
Del resto in occasione degli ultimi dati trimestrali (con ricavi in crescita del 4,8% a 8 miliardi di euro e un utile netto di 405 milioni), l’azienda ha annunciato la revisione al rialzo della guidance, con un adjusted Ebitda ora previsto tra 1.575 e 1.675 milioni e un free cash flow compreso tra 550 e 650 milioni di euro.
A oggi – spiega Equita – la pipeline di opportunità e il backlog nel business della trasmissione energia, con un’incidenza del 23% dell’adjusted Ebitda di gruppo, è principalmente legata all’Unione europea, seguita dal Nord America. Tuttavia, l’annuncio di ieri conferma, sempre secondo gli analisti, che la transizione energetica si sposterà in futuro anche in altre aree geografiche.

Lo scorso agosto Prysmian ha annunciato di essere stata selezionata come preferred bidder (i contratti definitivi saranno stipulati entro il 15 gennaio del 2024) dalla tedesca Amprion, uno dei principali gestori europei di sistemi di trasmissione, per tre progetti di trasmissione di energia che hanno un valore complessivo di 4,5 miliardi. Il gruppo è in lizza anche per i progetti Egl1 ed Egl2 nel Regno Unito (per i quali ha già finalizzato accordi e ottenuto pagamenti per 265 milioni di euro per garantire la capacità produttiva) e, sempre in Uk, si è recentemente aggiudicata una commessa relativa al parco eolico offshore Hornsea 3.

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