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Prysmian in profondo rosso sotto il peso del giudizio di Morgan Stanley e dell’effetto DeepSeek

Prysmian è stata di recente sotto i riflettori per l’alto consumo di energia necessario per i data center AI, attaverso la sua controllata Encore Wire, con un’esposizione diretta di circa 800 milioni di euro di fatturato. Ma DeepSeek dimostra che non c’è bisogno di tutti quegli investimenti

Prysmian in profondo rosso sotto il peso del giudizio di Morgan Stanley e dell’effetto DeepSeek

Prysmian si ridimensiona a Piazza Affari dopo il record di venerdì: il titolo del produttore di cavi per l’energia elettrica e la telefonia arriva a perdere quasi il 9%. Il ribasso è da inquadrare da una parte nel ben più ampio movimento delle società europee che in qualche modo sono collegate alla posa dell’infrastruttura per l‘intelligenza artificiale, dopo l’annuncio delle performance della startup cinese DeepSeek, dall’altra al giudizio di Morgan Stanley di stamane. Le due motivazini hanno fatto scatare le prese di beneficio dopo la buona performance di venerdì. A Metà seduta il titolo a Piazza Affari quota 66,00 euro, in calo dell’8,33%, prezzo che vale una capitalizzazione di 19,52 miliardi di euro, dopo un minimo segnato a 65,02 euro.

Il nesso con la nuova startup cinese DeepSeek. Cade anche Siemens

Anche Prysmiam è stata presa nel vortice negativo di molte società del settore tecnologico dopo che nella notte è emersa da media cinesi la notiza delle ottime performance della startup cinese DeepSeek a costo contenuto. In pratica l’app cinese mette in dubbio l’ipotesi che il mondo, per poter accogliere l’intelligenza artificiale, abbia bisogno di una sterminata rete di data center ultra energivori. Di conseguenza, vengono meno le assunzioni sulla necessità di potenziamento delle reti di trasporto di energia elettrica: esattamente il business di Prysmiam. Secondo gli analisti di Banca Akros, il modello cinese “consuma meno energia ed è meno costoso da sviluppare” rispetto a ChatGpt e la notizia potrebbe essere negativa per la catena di fornitura del settore.

Prysmian di recente era stata sotto i riflettori del mercato proprio alla luce dell’alto consumo di energia necessario per i data center AI dopo che Trump aveva annunciato Stargate, una joint venture di Softbank, Oracle e OpenAI per investire in data center negli Stati Uniti per l’intelligenza artificiale. Prysmian attraverso Encore Wire ha aumentato la sua esposizione al business dei data center. “Lo sviluppo di data center richiede importanti infrastrutture e un forte consumo di energia. Prysmian è esposta a questo business, con un’esposizione diretta di circa 800 milioni di euro di fatturato, ma soprattutto indirettamente attraverso il business legato alle reti elettriche, dove Encore Wire si distingue come uno dei principali operatori” commentano gli esperti di Equita che comunque sul titolo hanno un prezzo obiettivo di 70 euro con raccomandazione ‘hold’.

A farne le spese è anche Siemens Energy alla borsa di Francoforte, -20%, la maggior variazione negativa giornaliera dal 2023. Il titolo dell’operatore dell’energia da fonti rinnovabili si era più che quadruplicato nel corso del 2024 proprio sulle aspettative di una corsa a realizzare impianti di produzione green per i data center. Sempre alla borsa tedesca, scende Schneider Electric -8%, a Parigi, Legrand -7%.

Morgan Stanley lima Prysmian a 64 euro da 65 euro

Su Prysmian si abbatte oggi anche la limatura del target price di Morgan Stanley, a 64 euro da 65 euro. L’intervento è contenuto nel report che conferma il giudizio neutrale: Equal Weight. Gli analisti hanno aggiornato le loro stime per la divisione Renewables Transmission, abbassando di riflesso del 2,6% la previsione di Ebitda di gruppo per il 2028. “Alla luce del recente annuncio di Prysmian, in cui hanno deciso di fermare i loro piani di espansione negli Usa attraverso il loro sito di Brayton Point, facciamo degli aggiustamenti negativi alle nostre previsioni di crescita 2027-2028 sulla Renewable Transmission. Capiamo che Prysmian intende riallocare questo capex a opportunità alternative di espansione, ma il nostro studio suggerisce che un progetto di scala simile (stimiamo 500-800 mln euro di ricavi) difficilmente si materializzerà”, chiariscono gli esperti.

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