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Prove di pace tra Kim e Trump e occhio a Fed e Bce

La storica stretta di mano tra Kim e Trump non accende i mercati asiatici ma le attenzioni di tutto il mondo sono già concentrate sulle mosse delle banche centrali – Sale il dollaro, si ferma il petrolio – Piazza Affari, trainata dal gran balzo delle banche, azzera la settimana nera e oggi asta Bot – Debutto record per Carel

Prove di pace tra Kim e Trump e occhio a Fed e Bce

I mercati asiatici hanno assistito senza particolare entusiasmo alla stretta di mano storica tra Kim e Trump. L’incontro, iniziato alle 3 ora italiana, è proseguito con una cena di gala (compreso il daegu jormin, ovvero una varietà di merluzzo al forno) al resort di Sentosa, un isolotto nei pressi di Singapore. Prima del vertice, Trump si è detto certo che gli sarebbe bastato un minuto per valutare “quel ragazzo”.

In attesa di capire se dal vertice maturerà qualche segnale più concreto, la Borsa della Corea del Sud segna un lieve ribasso, indice Kospi -0,2%. In lieve rialzo lo won, la valuta locale. La Borsa del Giappone è in rialzo dello 0,3%, mentre lo yen si indebolisce su dollaro a 110,3. In Cina, sale la Borsa di Hong Kong (+0,3%), scende quella di Taipei (-0,2%), l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen guadagna lo 0,7%.

Ma le attenzioni dei mercati sono ormai concentrate sulle riunioni delle tre banche centrali più importanti del pianeta. Tra poche or prenderà il via il Fomc, il comitato monetario della Fed. Giovedì toccherà alla Bce, venerdì si chiuderà con il meeting della Bank of Japan.

POCO MOSSA WALL STREET, LA CURVA DEI TASSI AI MINIMI DAL 2006

Le Borse Usa, nell’attesa delle prossime mosse della Fed, hanno già rallentato i movimenti, chiudendo praticamente invariate: Dow Jones +0,02%, S&P 500 +0,11. Nasdaq +0,19%. Quasi certo, visto che l’economia tira, un rialzo dei tassi di un quarto di punto a 1,75%-2%: il settimo rialzo del costo del denaro dal dicembre del 2015. Il Wall Street Journal ha scritto stanotte che Powell, nel corso della conferenza stampa, dovrebbe anche avvertire che ci sono segnali di minor effervescenza della crescita economica. Il mercato delle obbligazioni sta mandando qualche avvertimento: negli Stati Uniti la curva dei rendimenti è tornata a schiacciarsi, con la distanza tra dieci anni e due anni sui minimi dal 2006. Il rendimento del bond decennale è 2,94%, il biennale rende il 2,52%.

Cade in questa cornice il monito di Christine Lagarde sul costo delle guerre commerciali e dal protezionismo. Il direttore generale del Fmi ha detto: “Le nuvole che abbiamo segnalato all’orizzonte sei mesi fa sono ogni giorno più nere”.

OGGI LA SENTENZA ATT-TIME WARNER

Oggi, a Washington, uscirà un altro verdetto storico: la Corte federale si pronuncerà sul ricorso di AT&T contro il veto all’acquisto di Time Warner, una decisione che segnerà un precedente anche per l’operazione Walt Disney- Fox e, in un alto settore, per la fusione tra Cvs e Aetna Life.

SALE IL DOLLARO, IL PETROLIO SEGNA IL PASSO. FIAMMATA SU ENI

Stamane il dollaro si apprezza a 1,176 su euro.

Poco mosso il petrolio Brent a 76,4 dollari il barile. A Piazza Affari bene Saipem +1,3%. Balzo di Eni +2,7%. Jefferies ha alzato il target price a 18,80 euro da 18,0 euro, rafforzando il giudizio Buy.

MILANO (GRAZIE A TRIA) AZZERA LA SETTIMANA NERA

Un volo da Guinness dei primati. L’intervista domenicale del ministro dell’Economia Giovanni Tria ha non solo messo le ali a Piazza Affari, ma ha anche riportato il buonumore sugli altri listini del Vecchio Continente, per un giorno impermeabili alle minacce sui dazi di Donald Trump. Milano (+3,42%) ha cancellato in una sola seduta gli effetti di una settimana di ribassi (-3,41%) rimbalzando sopra quota 22 mila (22.086 punti).

In ascesa anche il controvalore degli scambi, a 2,99 miliardi di euro, in crescita di poco meno di mezzo miliardo sui volumi di giovedì e venerdì.

La performance da inizio 2018 del FtseMib è tornata poco sopra lo zero (+1,1%), contro il -0,7% accumulato dall’indice Eurostoxx.

Positive anche gli altri principali listini europei. Madrid ancora in salita (+1,56%) e rialzi inferiori al punto percentuale per Londra (+0,73%), Francoforte (+0,6%) e Parigi (+0,43%).

Il recupero di Milano, accelerato dalle ricoperture, ha messo in secondo piano i nuovi segnali di rallentamento dell’economia. Ad aprile la produzione industriale italiana ha registrato una variazione di -1,2% su mese (+1,2% rivisto a marzo) e di +1,9% su anno (da +3,5% rivisto del mese precedente).

NAVA: EURO SOLIDO COME UNA ROCCIA

A restituire la fiducia al mercato italiano ha contribuito l’esordio di Carlo Nava in Consob: “L’euro – ha sillabato – è solido come una roccia”. Il neo presidente h promesso un rilancio della commissione all’insegna dell’indipendenza. Oggi verrà lanciata una ‘call for interest’ per l’istituzione di un “Comitato di consultazione” per il mercato italiano: chiunque si può autocandidare (non esclusi i giornalisti) e la Commissione sceglierà una trentina di componenti.

IN LO SPREAD CALA A 236 PUNTI. BTP CHIUDONO A 2,85%

Giornata di riscossa anche per i titoli del debito alla vigilia delle aste del Tesoro, dopo il tiro al bersaglio sullo spread (ieri, pur in calo 236 punti, ancora sopra il livello di guardia).

A offrire supporto al mercato, nel primo pomeriggio, anche l’esponente della Bce Vitas Vasiliauskas, secondo il quale la situazione politica in Italia non rappresenta una minaccia per l’eurozona, nonostante le agitazioni che sta causando sui mercati finanziari.

I Btp hanno accelerato nel finale. Il rendimento del decennale è sceso sensibilmente sotto la soglia del 3% (fino a 2,85%) in grande calo dal 3,13% di venerdì. Il rendimento sulla scadenza a due anni è calato a 1,14%.

OGGI L’ASTA BOT: PREVISTO UN RENDIMENTO DELLO 0,57%

Oggi prenderanno il via le aste di metà mese con il collocamento di 6 miliardi di Bot a 12 mesi. Sul mercato grigio di Mts il titolo scambiava ieri a 0,57%. Il confronto è con il -0,361 del Buono a 12 mesi andato in asta lo scorso 10 maggio, prima che scoppiasse la crisi politica italiana, ma anche con l’1,213% toccato in asta il 29 maggio, al culmine della crisi, dal Bot semestrale, al massimo da febbraio 2013.

INTESA E UNICREDIT GUIDANO LA RISCOSSA

In una giornata positiva per tutti i bancari europei (Stoxx settore +1,9) il paniere dei titoli italiani del credito è balzato del 5,8% (miglior rialzo settoriale dal 24 aprile 2017) dopo aver perso da metà maggio circa un quinto del suo valore.

Spiccano in particolare i progressi dei big Unicredit (+6,2%, premiata da Jefferies che ha confermato il giudizio Buy, abbassando però il target price a 20 euro da 22,30 euro) e Intesa San Paolo (+6,6%). Proseguono i contatti con Blackrock cui potrebbe essere ceduto il 10% di Eurizon nell’ambito di un’alleanza nel gestito.

Denaro anche su Banco Bpm, Ubi, Mediobanca, Bper ma anche sui titoli del risparmio gestito e assicurazioni. Poste italiane +3,8%. Banca Mediolanum +3,6%.

S&P: IL SETTORE NON È A RISCHIO DOWNGRADING

Il rally del credito è stato favorito da più fattori. Tra questi: 1) le dichiarazioni del ministro dell’Economia Giovanni Tria; 2) le ricoperture tecniche dopo la rottura di una forte resistenza: 3) il giudizio di Standard & Poor’s, secondo cui il rating degli istituti non è per ora a rischio, grazie alla riduzione dello stock di crediti deteriorati ed il rafforzamento del patrimonio.

UTILITY OK, MORAGN STANLEY PROMUOVE TERNA

Giornata memorabile anche per il settore utility: Enel +3,61%, Terna chiude in rialzo del 3,9%. Morgan Stanley ha alzato il prezzo obiettivo da 4,75 a 4,8 euro, confermando la raccomandazione underweight. Guida la corsa Italgas (+4,3%).

STM E MONCLER AL TOP, L’OMBRA DEI DAZI USA SU FCA

Gli acquisti hanno coinvolto larga parte del listino. Stm (+1,8%) si è portata a ridosso dei massimi da 14 anni. Bene il lusso, trainato da Moncler (+2,8%). Mediaset +2,18%. Banca Akros ha incrementato il Tp a 3,7 da 3,55 euro, confermando la raccomandazione accumulate.

Rimane più indietro l’automotive: Fca +0,86%, Brembo +0,24%. Pesano le minacce del presidente Usa Trump su nuovi dazi per le auto importate dal Canada.

DEBUTTO RECORD PER CAREL, NUOVO MINIMO PER OVS

Fuori dal paniere principale, da segnalare lo strappo di Erg (+8,4%) e il recupero di Retelit (+6,1%). La decisione del governo di esercitare i poteri speciali sulle attività della società con un contenuto strategico, non comporterà costi e investimenti aggiuntivi, né restrizioni rispetto al piano.

Trevi Finanziaria +3,46%. Il gruppo ha sottoscritto un accordo di esclusiva con Bain Capital Credit, valido fino al 16 luglio, per la ristrutturazione del debito.

Debutto record per la matricola Carel. La società padovana attiva nel settore Condizionamento e Refrigerazione, ha messo a segno un balzo del 14,4%, miglior titolo del listino All Share.

In controtendenza Ovs (-1,5%), che ha fatto segnare nel corso della seduta il nuovo minimo storico a 2,81 euro. Ieri Poundworld, catena britannica di grandi magazzini super discount, ha presentato in tribunale le carte per avviare la procedura di amministrazione controllata, mettendo a rischio oltre 5 mila posti di lavoro. È una nuova tappa della crisi del retail, messo in ginocchio dalle vendite online.

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