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G7 verso lo stop all’oro russo, la Germania apre sul tetto ai prezzi dell’energia

FIRSTonline

Petrolio, gas, ma anche oro. Sono questi gli argomenti su cui i leader del G7 stanno discutendo oggi a Monaco allo scopo di infliggere l’ennesimo colpo all’economia russa, già alle prese con le sanzioni imposte dall’Occidente dopo l’invasione dell’Ucraina, e costringere il Cremlino a sedersi al tavolo dei negoziati.

Lo stop all’oro russo

La proposta arriva dagli Stati Uniti, cui si sono immediatamente accodati Regno Unito, Canada e Giappone. Il divieto alle esportazioni russe di oro “colpirà direttamente gli oligarchi russi e colpirà il cuore della macchina da guerra di Putin”, ha affermato il primo ministro britannico Boris Johnson.

Dello stesso avviso anche il presidente statunitense, Joe Biden che su Twitter scrive: “Il G7 annuncerà il divieto di importazione dell’oro russo” dal quale Mosca “incassa decine di miliardi di dollari”.

Ad oggi, l’oro rappresenta la seconda maggiore fonte di reddito da export per Mosca, dopo l’energia. La Russia produce infatti circa il 10% dell’oro estratto a livello mondiale e possiede riserve per un valore che supera i 140 miliardi di dollari. 

Con uno stop alle esportazioni, per Mosca diventerà difficilissimo vendere il proprio oro all’estero, dato che il divieto colpirebbe chiunque commerci in oro con la Russia.

Il tetto al prezzo del gas sul tavolo del G7

Dopo la mezza apertura del Consiglio Ue, che però ha rinviato la decisione, la proposta di imporre un prezzo al tetto dell’energia potrebbe trovare nuova linfa nell’ambito del G7. Secondo quanto riferisce l’Ansa, Washington avrebbe interesse a un tetto sul petrolio, ma il tema andrà di pari passo a quello del prezzo del gas. Per ora, riferisce una fonte dell’amministrazione Usa, tra il leader del G7 in Germania “non c’è stata una discussione molto estesa sul price cap al prezzo del petrolio”. Il tema, si spiega, sarà “discusso nel dettaglio dagli sherpa”.

Al G7 l’Ue è pronta a discutere il price cap sui “servizi relativi al petrolio”, per esempio sugli “aspetti finanziari e di trasporto”, ha detto il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel in conferenza stampa. L’obiettivo, ha spiegato, è “colpire la Russia e non le nostre economie” dunque bisogna capire “gli effetti collaterali” delle eventuali misure ma siamo pronti “a prendere le decisioni”. 

Secondo i rumors, inoltre, nel corso di un briefing tenutosi nella serata di ieri, la Germania avrebbe mantenuto un un “atteggiamento costruttivo” sul tema del price cap. Una fonte governativa tedesca avrebbe aperto per la prima volta all’ipotesi di un cosiddetto “price cap” sulle importazioni, non si sa se di petrolio o gas. Una posizione che rappresenterebbe un dietrofront rispetto a quella presa nel corso del Consiglio Ue, quando il cancelliere Olaf Scholz si era dimostrato tutt’altro che propenso, temendo che una decisione del genere potesse spingere la Russia a bloccare totalmente le forniture di gas.

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