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Prometeia: “L’incertezza politica pesa sul Pil 2020” e abbassa le stime

Prometeia rivede al rialzo dello 0,1% le stime sul PIL 2019 e riduce da 0,6% a 0,5% quelle sul 2020 a causa delle incertezze derivanti dalle frizioni nella maggioranza e dalle crisi industriali

Prometeia: “L’incertezza politica pesa sul Pil 2020” e abbassa le stime

Un po’ meglio del previsto il 2019, un po’ peggio del previsto il 2020. Nel report di dicembre, Prometeia rivede (di poco) al rialzo le stime sul PIL italiano per il 2019 e al ribasso (sempre di poco) quelle sul 2020. Quest’anno il prodotto interno lordo salirà dello 0,2% contro il +0,1% previsto a settembre, mentre l’anno prossimo l’economia dovrebbe crescere di mezzo punto a fronte del +0,6% stimato due mesi fa, complice l’aumento dell’incertezza politica derivante dalle frizioni nella maggioranza e dalle incognite industriali che pesano sul Paese, Ilva e Alitalia su tutte. Entrambe le stime corrispondono a quelle diffuse da Bankitalia la settimana scorsa.

“Tra tensioni commerciali in riduzione e produzione industriale europea al palo, la politica economica italiana risulta incerta, e il miglioramento suggerito dagli indicatori congiunturali potrebbe svanire senza interventi più strutturali sulla crescita”, sottolineano gli economisti della società di consulenza e ricerca economica.

Prometeia analizza anche i possibili effetti della Manovra 2020, dalla quale arriverà una spinta minima (+0,1% secondo gli analisti), ma sottolinea come “le famiglie risulteranno favorite dagli effetti redistribuitivi di alcune nuove misure, come la riduzione del cuneo fiscale e alcuni trasferimenti”. Un impulso, anche se leggero, arriverà anche dai consumi e dagli investimenti: crediti di imposta, detrazioni maggiorate per ecobonus e ristrutturazioni. Per una vera e propria ripresa del Pil dovremo aspettare il 2020, quando la crescita dovrebbe raggiungere quota +0,9%, senza comunque avvicinarsi ai livelli pre-crisi. 

A livello globale Prometeia stima una crescita del 3% nel 2019 e del 2,6 nel 2020. “Arrivano segnali di stabilizzazione grazie al sostegno delle politiche economiche, una pausa nelle tensioni commerciali, la tenuta dei consumi e degli utili aziendali approfondisci”. si legge nel report. Non mancano però le preoccupazioni. Sia gli Stati Uniti che la Cina sembrano avere margini di manovra sempre più stretti per sostenere la crescita. Non solo: “Il debito pubblico americano supererà il 110% nel 2020, in Cina il debito totale dell’economia ha già raggiunto il 300% del Pil”.

Per quanto riguarda l’area euro (Pil 2019: 1,2%; 2020: +1,1%) la società di consulenza prevede una crescita moderata nonostante il settore industriale ancora in difficoltà e la produzione in calo soprattutto in Germania, dove nel 2020 è prevista una leggera espansione fiscale. 

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