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Progetto Italia, Cdp e banche ricapitalizzano Salini

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Via libera dell’assemblea Salini Impregilo all’aumento di capitale da 600 milioni per dar vita a Progetto Italia, il polo delle costruzioni in cui – oltre alla stessa Salini e ai costruttori Astaldi e Cossi – entrano in forze la Cdp (Cassa depositi e prestiti) e le maggiori banche (Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco Bpm).

Cdp sottoscrive 250 dei 600 milioni della ricapitalizazzione, le banche 150 milioni, la Salini 50 e gli altri 150 milioni saranno raccolti sul mercato con la garanzia di primarie banche internazionali in caso di inoptato.

Progetto Italia serve a salvare aziende in difficoltà (Astaldi per prima) ma anche a smuovere le acque di un mercato nazionale in cui le opere pubbliche sono ferme da troppi anni e a dare al nuovo polo delle costruzioni un respiro internazionale. Il fatto che la Cassa depositi e prestiti guidata da Fabrizio Palermo faccia la parte del leone dà solidità al progetto e ne assicura una visione di sistema di lungo periodo.

Dopo Astaldi nel nuovo polo – che avrà un nome nuovo – dovrebbero entrare altri costruttori italiani come Pizzarotti e Trevi e probabilmente un gruppo di investitori internazionali: Salini perderà la maggioranza me ne manterrà il controllo.

Quanto alla governance, il presidente del polo dovrebbe essere scelto da Cdp in una rosa che comprende Fulvio Conti, che si è appena dimesso dal vertice di Tim, Innocenzo Cipolletta, che è in corsa però anche per Tim, e Fabio Gallia, già ad di Cdp.

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