La profezia Maya incombe sulla Terra? Stavolta non si tratta della solita presunta previsione del popolo precolombiano, ma di un dato scientifico, inoppugnabile, o quantomeno molto più credibile delle poco certificate allusioni sulla data del 21 dicembre 2012.
La Nasa non fornisce date, possiamo tirare un sospiro di sollievo, ma dal suo ultimo censimento dello spazio emerge un pericolo sempre più minaccioso: sono ben 4.700 gli asteroidi che gravitano nell’universo e che potrebbero essere suscettibili di entrare in collisione con la Terra e di provocare catastrofi. Questo a causa della loro distanza, relativamente breve (in un raggio inferiore agli 8 milioni di chilometri, ossia 20 volte la distanza Terra-Luna), e della loro consistenza, per cui non si disintegrerebbero al contatto con l’atmosfera terrestre.
Secondo lo studio, realizzato dal Jet Propulsion Laboratory della Nasa grazie al telescopio spaziale a infrarossi WISE (Wide-field Infrared Survey Explorer), e che sarà pubblicato nel prossimo numero dell’ Astrophysical Journal, i 4.700 asteroidi che gironzolano nella “periferia” della Terra hanno tutti un diametro non inferiore ai 100 metri.
Il parametro può sembrare piccolo se paragonato a quello dell’asteroide – dal diametro di ben 10 chilometri – che nel Cretaceo fu sospettato di aver causato la scomparsa dei dinosauri e di molte altre specie viventi. Ma nel 1908 un non meglio identificato corpo celeste (meteorite o cometa) di appena 20 metri di diametro esplose sopra l’area della Siberia centrale, provocando la distruzione di oltre 300 km quadrati di foreste. E tra i fantastici 4.700 censiti dalla Nasa, questo genere di corpi non è neanche preso in considerazione.
Per vederci più chiaro, comunque, la Nasa ha già in cantiere una missione esplorativa, robotica o forse anche umana, entro il 2025. Sperando che, Maya – e asteroidi – permettendo, non sia già troppo tardi.