L’impegno verso modelli sostenibili non solo sul piano economico-finanziario ma anche su quello sociale e ambientale è un obiettivo non più rimandabile. Lo sostiene la Confederazione Aepi (Associazione Europea dei Professionisti e delle Imprese), che si pone tra le sue priorità il portare avanti una campagna capillare di sensibilizzazione e accompagnamento verso questi temi. Se ne è parlato durante il convegno dal titolo “La sostenibilità nella governance d’impresa”, che si è svolto l’11 aprile nella Sala del Cenacolo alla Camera dei Deputati.
“L’Agenda 2030 nasce come strategia di riferimento per realizzare un necessario modello di sviluppo sostenibile e su questo fronte è sempre più necessario un impegno a largo spettro che tenda a crescita, sviluppo e inclusione sociale; e le imprese e i professionisti devono rafforzareil proprio impegno in questa direzione – si legge nel comunicato di Aepi – Dunque, far conoscere le best practices, utilizzare la forza delle testimonianze e fare rete tra gli stakeholder, che a vario titolo si muovono nella stessa direzione, sono le prime attività di un programma pluriennale a favore delle Pmi e dei professionisti. Siamo davanti ad un cambio di paradigma, in cui anche la transizione digitale ha un ruolo centrale, e che spinge le imprese a trasformare le proprie dinamiche verso modelli sostenibili non solo sul piano economico-finanziario ma anche su quello sociale e ambientale”.
Al termine dell’incontro è stato siglato un accordo interconfederale tra Aepi e sei sigle sindacali (Confintesa, Consil, C.s.e., Failc.Conf.A.i.l., F.l.a.i. T.s., Uic).
“Stiamo mettendo insieme un nuovo modello a tutela dei lavoratori e dell’impresa – ha spiegato il Presidente Aepi Mino Dinoi – Il nostro obiettivo è creare un corpo unico con una propria identità nel rispetto della pari dignità. È arrivato il momento che i corpi intermedi inizino a dialogare e ad essere ascoltati”. Secondo Fabio Massimo Castaldo, europarlamentare del Movimento 5 Stelle e Vicepresidente del Parlamento europeo, “Aepi non è una semplice associazione, ma una confederazione che rappresenta un esempio positivo di come le piccole imprese possono uscire fuori dall’isolamento e aggregarsi intorno a un programma comune per esprimere a gran voce le istanze collettive di fronte alle istituzioni a livello nazionale ed europeo”.