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Produzione industriale, nuovo rimbalzo: +7,4% a luglio

Foto di Pashminu Mansukhani da Pixabay

Continua il rimbalzo della produzione industriale con il normalizzarsi della ripresa delle attività dopo la pausa forzata del lockdown. Secondo gli ultimi dati forniti dall’Istat, a luglio l’indice destagionalizzato è aumentato del 7,4% rispetto a giugno (che aveva fatto segnare +8,2%). Nel trimestre maggio-luglio invece, l’aumento rispetto ai tre mesi precedenti è del 15%.

Se però l’orizzonte temporale si allarga al perimetro annuo, torna il segno meno: l’indice grezzo e quello corretto per gli effetti di calendario misurano un calo in termini tendenziali dell’8% (i giorni lavorativi sono stati 23 come a luglio 2019). 

Le attese per luglio erano di un incremento del 3,5% sulla variazione mensile e di un calo del 9,7% su quella tendenziale.

Secondo il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, il dato di luglio “avvalora tesi di un forte rimbalzo del PIL nel 3° trimestre”. “Occorre procedere con cautela – ha riconosciuto – ma anche con determinazione. Abbiamo davanti a noi mesi particolarmente sfidanti, ma dobbiamo essere fiduciosi”. 

Per quanto riguarda i singoli comparti, luglio si caratterizza per i rialzi generalizzati: “La crescita su base congiunturale, particolarmente vivace per i beni strumentali, si estende a quasi tutti i settori di attività economica, con l’eccezione del settore estrattivo e della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria, in contenuta flessione”, commenta Istat. Nel dettaglio: +11,8% destagionalizzato per i beni strumentali, +7,7% per quelli intermedi, +6,2% per i beni di consumo. Piatta l’energia (+0,1%). 

Ancora una volta, si  torna in negativo invece con il dato tendenziale: Il calo è più pronunciato per i beni intermedi (-11,3%), mentre risulta meno rilevante per gli altri aggregati, con diminuzioni del 6,8% per i beni strumentali e l’energia e del 6,2% per i beni di consumo. 

Parlando dei principali settori, su base tendenziale continuano a registrarsi diminuzioni. Le più accentuate sono quelle della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-21,4%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-20,6%), della fabbricazione di mezzi di trasporto (-11,5%); i cali minori, invece, si osservano nelle industrie alimentari, bevande e tabacco (-0,4%), nella produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-1,4%) e nelle altre industrie (-4,4%).

In questo contesto occorre sottolineare che a luglio l’industria italiana ha battuto quella francese. Nello stesso mese infatti la produzione industriale francese è salita del 3,8% su base mensile. L’istituto di Statistica Insee ha inoltre rivisto al rialzo il dato dello scorso giugno ora indicato in aumento del 13% rispetto al precedente +12,7 per cento.
Lo scorso 7 settembre era arrivato anche il dato tedesco: su base mensile la produzione è salita dell’1,2% contro il +4,5% stimato dagli analisti. Su base annua il ribasso è del -10%.

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Categories: Economia e Imprese