I dati relativi alla produzione industriale continuano a peggiorare, sia quelli su base mensile che annua. A settembre l’indice destagionalizzato per la produzione industriale è infatti calato dello 0,9% rispetto al mese precedente, mentre la diminuzione è ancora più importante confrontata con quella di settembre 2013, -2,9%. L’Istat comunica anche la produzione del periodo trimestrale luglio-settembre, e anche qui non è andata meglio. Se il calo rispetto al trimestre precedente dell’anno in corso si attesta all’1,1%, quello della media del periodo gennaio-settembre 2014 si ferma al -0,5% rispetto allo stesso intervallo dello scorso anno.
Scomponendo l’indice destagionalizzato per la produzione industriale, si evidenzia un calo generalizzato nella quasi totalità dei comparti. Rispetto ad agosto, a settembre si registrano decrementi significative nei beni di consumo (-3,2%), in quelli strumentali (-2,4%), nell’energia (-1,5%), mentre i beni intermedi subiscono una contrazione più contenuta (-0,8%). Gli stessi comparti, però, soffrono una ancor maggiore diminuzione se viene considerata la base annua. L’energia perde infatti il 3,6%, i beni di consumo il -3,3%, i beni intermedi il -2,8% e i beni strumentali il -2,7%.
Infine, anche i settori di attività economica registrano diminuzioni tendenziali significative. I comparti maggiormente colpiti sono quelli della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche, la cui contrazione si attesta su un -12,8%, il segmento della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-10,1%) e dell’industria del legno, della carta e stampa (-7,0%).
Unico dato positivo è quello riferito ai comparti della produzione dei computer, apparecchi di misurazione e orologi (+2,6%), apparecchi elettromedicali, prodotti di elettronica e ottica, della fabbricazione di prodotti chimici che fanno segnare un incremento del 2,1%, mentre le altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature registrano un aumento del 1,1%.