Non si fa cogliere impreparato. Alle sfide ed ai successi è allenato. Ed ora che la sua Procida concorre come Capitale Italiana della Cultura 2022, Gabriele Muro – Executive Chef di Adelaide all’Hotel Vilon a Roma- ha scelto da che parte stare. Mette a disposizione la propria creatività sperando davvero che l’isola si aggiudichi il primo posto. “Se mi sono innamorato della cucina, complici furono il mare e i colori di Procida”, dice di sé.
Il suo nome si è fatto strada, divenendo in poco tempo uno degli chef più cercati e amati della Capitale. Adelaide, del resto è il ristorante del Vilòn, hotel chic in pieno centro, membro della Small Luxury Hotel of the World. L’anno scorso, per dire, i principi reali Meghan ed Harry sono stati qui per una loro riservatissima vacanza romana. Gabriele ogni sera gli preparava la cena.
L’ingresso di Procida tra le prime dieci finaliste del titolo ha entusiasmato gli staff di albergo e ristorante.
Gabriele Muro, al quale First&Food ha dedicato ad Agosto un profilo cliccabile sul banner “Storie di Chef”, ha scelto di rendere omaggio alla sua terra proiettandovi le sue abilità, mescolate a ricordi e passioni. Una cucina felice , dagli equilibri sottili ma anche semplice che arriva diretta al palato e al cuore. Il giudizio è condiviso dai tanti frequentatori della struttura. In tavola arrivano pietanze senza artifizi e trucchi. Tutto è sostenibile e protetto . Del resto sarebbero sotterfugi sterili e infruttuosi per uno che ha studiato, girato, sperimentato. E la sostenibilità umana ,sociale, economica , è quella che l’Amministrazione comunale di Dino Ambrosino sta mettendo nel dossier per l’audizione finale del 14 gennaio al Ministero dei Beni Culturali.
Tra i piatti classici preparati da Gabriele Muro dedicati a Procida ricette orecchiate da bambino, rubate a una tradizione povera che si rinnova e gioca su piani diversi. “ Non a caso il primo piatto preparato da cuoco, imparato da ragazzino, dice, sono le zeppolelle alle alghe. Emblematico poi “Quell’estate a Procida”, piatto iconico con ravioli ripieni di bufala, acqua di pomodoro e basilico.” Oppure “Alice nell’orto delle meraviglie”con pane appena tostato, alici, peperoncini verdi e burrata che si rifà alla pescatora povera procidana.” Al 2022 manca poco più di un anno e certamente le giornate nell’Adelaide stimoleranno la fantasia del giovane chef.
Sull’isola sono giorni febbrili per l’ultimo step verso la vittoria. Incalzati dal Direttore del progetto,
Agostino Riitano, la cucina, il territorio, il quieto vivere dinanzi al mare splendido, ricorrono in discussioni ed aspettative. Un’eccitazione che tempra, per lo più sconosciuta, per l’isola meno turistica del golfo di Napoli. Lo chef la sente a distanza , a Roma. Non se ne rammarica perché nel suo omaggio di ricette dedicate alla gara, Muro mi dice che i suoi piatti partono esattamente dalla tradizione, sono “rivisti con gli occhi di chi ha viaggiato , ha incamerato esperienze per vedere le cose in modo diverso ma senza mai abbandonare le proprie radici. E’ come se gli ospiti assaggiassero una parte di me “. Non lo dice, ma credo che speri che anche i commissari finali della Capitale italiana della cultura 2022, sapranno assaggiare tutto il buono di Procida.