Una sfida tenue, controluce, rispetto alla cultura, agli eventi, alle bellezze. La mobilità contamina tutto il progetto di « Procida Capitale italiana della cultura per il 2022 ». Come farà la piccola isola della Campania ad accogliere migliaia di persone che per 12 mesi vi sbarcheranno in cerca di mostre, eventi, dibattiti, ci siamo chiesti ? Per vivere le emozioni della rassegna che dovrà sancire la ripartenza culturale italiana post Covid ? Certo, non puoi godere di una bellezza se non sai come arrivarci.
Tradizionalmente l’isola si gira a piedi, in piccoli van, con mezzi non invasivi. Chi non ricorda la bicicletta nera di Massimo Troisi ne « Il Postino » ? Simbolo a sua volta di amabili ma necessari itinerari. Il fatto è che quando si ha l’ambizione di far scoprire un luogo per quello che ha rappresentato nella storia ,ma ancora di più per come dovrebbe essere ricordato , ci si mette dalla parte opposta a chi organizza le cose.
Nella competizione del titolo di Capitale della cultura, questo ha significato pensare a come rendere agevole arrivi, partenze, spostamenti, parcheggi, approdi. Se il marchio di fabbrica dell’assegnazione del titolo è « la cultura non isola » in queste settimane Procida fa di tutto per nonescludere nessuno. E non solo perché arriverà il decisivo 2022, ma perché non c’è migliore soluzione per eventi straordinari di quella che poggia sul convincimento della comunità. Sulla terra ferma in prossimità di un casello autostradale, di un aeroporto, vicino ad una stazione ferroviaria lo sforzo sarebbe stato più modesto. L’isola minore della Campania, invece , deve pensare a cose eccezionali.
Si stanno organizzando centinaia di manifestazioni che richiedono una circolarità consapevole, leggera. Tra nove mesi venendo qui dobbiamo divagarci, riflettere, apprezzare opere e monumenti. Spesso chi dalla terra ferma sbarca su un’isola ne trascura le peculiarità. Va alla ricerca di agi impossibili , per cui l’operazione Procida Cultura 2022 ha anche un sapore educativo.Bisogna ricevere e correggere . « Procida è un isola a misura di passi – spiega Lucia Mameli, Assessore con delega ai trasporti marittimi e terrestri e accessibilità . E noi stiamo lavorando ad un piano di mobilità a basso impatto ecologico ».
Prossima Covid free, l’isola fa le prove generali di una mobilità green, protetta, con l’arrivo di nuovi minibus forniti dalla Regione Campania. Il Presidente della Regione Vincenzo De Lucaricorda di frequente il valore della sfida del prossimo anno e si compiace del rilievo internazionaledel sito flegreo. I nuovi bus servono per girare l’isola e in questa fase rappresentano una buona fusione di intenti tra turismo, Enti locali, arte, cultura, accoglienza. Se da una parte il Sindaco Dino Ambrosino incalza i residenti a fare a meno dell’auto privata , dall’altra l’Assessore Mameli ha il compito di coordinare un piano della mobilità senza tralasciare esigenze e richieste differenziate.Una donna al centro di una rete terrestre e marittima, non sempre efficiente, solitamente governata da uomini, È tenace, ma ha un incarico non facile. L’abbiamo intervistata.
Quali programma ha in cantiere il Comune ?
« Procida Capitale della cultura ci dà una grande opportunità per migliorare e incrementare i trasporti sia terrestri che marittimi. La società EAV bus gestisce il servizio pubblico su gomma e già negli ultimi anni ha accolto le sollecitazioni della nostra Amministrazione migliorando e incrementando i chilometri di percorrenza che la Regione ci assegna. È accaduto soprattutto per il periodo estivo , quando l’isola accoglie tantissimi turisti »
E il successo di Procida Capitale 2022?
« Naturalmente ha accelerato alcuni progetti che oggi vediamo in parte realizzati.Il territorio si appresta a ridurre l’uso dell’auto e deve necessariamente incrementarsi il trasposto pubblico. In questi anni abbiamo interloquito costantemente con le istituzioni e insieme abbiamo cercato di dare risposte ai cittadini, soprattutto quelli più fragili. Per esempio, sull’isola ci sono bus con pedana per le persone con mobilità ridotta. E pochi giorni fa abbiamo presentato 2 mini bus forniti dalla Regione Campania e un prototipo di bus elettrico. Dopo una prova tra le nostre stradine, potrebbe essere il primo bus con svolta “green” . Alla fine contiamo di averne a disposizione 3. »
Pensate ai visitatori, agli artisti, alla curiosità di viverla « da dentro » Procida ?
« Certo. Tuttavia, alcune proposte sono in embrione, da sviluppare ed approfondire, come la possibilità di utilizzare il servizio pubblico senza biglietto , ma con una sostenibilità finanziaria indiretta. Oppure la possibilità di far arrivare i mini bus pubblici nelle nostre piccole caratteristiche stradine attualmente non servite »
La partita è rilevante. Gli investimenti ,soprattutto se improntati alla sostenibilità ambientale, non possono essere solo pubblici.Qual è il ruolo dei privati e delle compagnie di navigazione?
« Dal punto di vista dei trasporti via mare siamo impegnati su una proposta che metta in collegamento l’area flegrea, Procida e Ischia ed integrarle anche con un collegamento terrestre su gomma o ferro. La realizzazione di un circuito lungo la costa flegrea turistico, culturale, paesaggistico ci consente di accorciare le distanze tra siti archeologici di rilevanza internazionale. Alcune Società di navigazione hanno ritenuto di far parte del Comitato Promotore di Procida Capitale della cultura e saranno in grado di aumentare i collegamenti da e per Procida . Io lavoro per questo.»
Come pensa si concilierà la mobilità lungo le viuzze , con le esigenze di partecipare agli eventi , alle mostre, ai dibattiti ?
« Procida è un isola a misura di “passi” con un insieme di storia lungo le nostre stradine. Oggi il turista raggiunge luoghi simbolo come Terra Murata – Palazzo ‘Avalos e Santa Margherita a piedi. Spesso è costretto a camminare accostato ai muri per il passaggio di auto e motorini. L’Amministrazione comunale sta lavorando al nuovo piano di mobilità che dovrebbe partire a giugno prossimo, in via sperimentale. Così pensiamo di tutelare bellezze, storia ed eventi ».
Per avere meno influssi ambientali, in qualche modo educando chi frequenta le isole.
« Sicuramente. Bisogna promuovere la scoperta dei nostri siti più suggestivi a piedi e in bicicletta con un impatto ecologico il più basso possibile. Procida è l’isola dai tanti profumi, i nostri visitatori oltre all’evento saranno rapiti dall’autenticità delle nostre stradine, da centinaia di orti e giardini ».
Infine il porto. È il biglietto da visita per sbarcare sull’isola. Che progetti ci sono?
« Il porto di Marina Grande è il luogo che accoglie il turista, con le sue casette colorate e Palazzo Catena – palazzo del Montefusco del XII sec – o Palazzo Merlato per la stupenda merlatura sovrastante l’intero palazzo. A coloro che arriveranno saranno dedicati punti d’informazione in grado di indirizzare e soddisfare ogni esigenza e curiosità. Siamo già impegnati a riqualificare l’attuale info-point e la biglietteria. Non dobbiamo deludere nessuno ». Si , un lavoro che sconta i giorni per ripagare anche ritardi strutturali.