Privatizzazioni work in progress. Il Ministero dell’Economia è alla ricerca di denaro da dirottare verso la riduzione del debito pubblico in vista della presentazione del Def, prevista venerdì. Visto lo slittamento della quotazione di Ferrovie dello Stato, si punta dritto su Enav: la quotazione del 49% del capitale della società italiana che gestisce il controllo aereo nazionale, si appresta a decollare. Roberta Neri, suo amministratore delegato, ha confermato il lancio per l’offerta pubblica di vendita per metà giugno e il deposito del dossier informativo presso la Consob, a partire dalla prossima settimana.
La procedura di quotazione non poteva avvenire in un momento più favorevole: il 2015 è stato un anno record per Enav, che ha registrato 66,1 milioni di euro di utile netto consolidato (+65,2%), risultato reso possibile anche dalla riduzione del 10% dei costi, ottenuta dalla revisione dei contratti esterni di gestione e manutenzione. Questa performance potrebbe fruttare allo Stato un dividendo straordinario da 400 milioni di euro.
Sempre in quest’ottica il Tesoro è a caccia di nuove operazioni da poter condurre in porto entro la fine del 2016: è stata anche studiata l’opzione di un’ulteriore discesa nel capitale di Poste Italiane, che però al momento è congelata. Verifiche sono poi in corso anche sulla fattibilità, entro l’anno, del passaggio di Anas sotto le insegne di Ferrovie dello Stato: non si tratterebbe però in questo caso di un incasso secco da poter indirizzare verso il taglio del debito pubblico, perchè il conferimento della società delle strade a quella dei binari sarebbe a titolo gratuito, ma lo Stato ne trarrebbe vantaggi in termini di riduzioni di costi.