Toccherà a Fabrizio Saccomanni, l’attuale direttore generale di Banca d’Italia a cui Tremonti negò capricciosamente la promozione a Governatore, o al vicesegretario liberal del Pd Enrico Letta sedersi sulla poltrona di ministro dell’Economia nel governo che verrà dopo le elezioni di febbraio? E’ uno dei dossier che stanno cominciando ad appassionare i circoli politici in attesa del risultato elettorale, su cui pendono una probabile sicurezza e una grossa incertezza. La probabile certezza è che, salvo colpi di scena sempre possibili, il Pd di Bersani si avvia diventare il primo partito e dunque a raccogliere l’esorbitante premio che l’infame Porcellum assegna ai vincitori in termini di rappresentanza alla Camera. L’incertezza riguarda invece il Senato eil risultato della lista Monti, il cui successo comincerà dalla soglia del 15%: più Monti si avvicina a quel livello e più la sua operazione viene considerata vittoriosa. Ma il perfido gioco dei premi regionali rende difficile ragionare sulla consistenza dei diversi gruppi a Palazzo Madama e sui conseguenti effetti sugli equilibri generali di governo.
Malgrado i buoni rapporti che caratterizzano i rapporti tra Monti e Bersani, è difficile che Monti accetti di diventare il superministro dell’Economia in un probabile governo Bersani. Una cosa però è certa: chiunque sarà, il futuro ministro dell’Economia dovrà essere una personalità in grado di rassicurare i mercati finanziari e l’Europa. Ma politico o tecnico? Ieri il responsabile economico del Pd, Stefano Fassina, che però è solito cambiare idea a seconda degli interlocutori, ha sostenuto che “il ministro dell’Economia dovrà essere politico, basta con i tecnici”. Se così fosse il politico del Pd più accreditato in questo momento a diventare ministro del Tesoro è il vicesegretario Enrico Letta, politico di formazione andreattiana, già ministro dell’Industria e poi sottosegretario alla presidenza del consiglio nell’ultimo governo Prodi. Nel caso di una scelta tecnica in pole position c’è Saccomanni, direttore generale di via Nazionale, stimato da tutti sia in Italia che soprattutto a livello internazionale.