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Primarie Pd: sabato e domenica si vota per scegliere i candidati in Parlamento

Dopo la grande partecipazione alle primarie per scegliere il candidato premier del Partito Democratico, e il successo di Pier Luigi Bersani al ballottaggio su Matteo Renzi, domani e domenica gli elettori e i militanti del Pd potranno scegliere i possibili candidati al Parlamento per le elezioni politiche di febbraio.

Si potrà votare domani, sabato 29 dicembre, tra le ore 8 e le 21 in Piemonte, Liguria, Lombardia, Alto Adige, Umbria, Abruzzo, Molise, Campania, e Calabria, e negli stessi orari, domenica 30 dicembre, nelle altre regioni (Veneto, Trentino, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna).

Gli elettori potranno esprimere un massimo di due preferenze che dovranno, però, essere differenti per genere. Per trovare le sedi dei seggi, insieme alla lista dei candidati per ogni regione, ci si può collegare all’apposito sito. Il diritto al voto è limitato agli elettori iscritti all’Albo delle primarie dell’Italia Bene Comune (quelle, per intenderci, del candidato premier) e gli iscritti al Pd nel 2011 che abbiano rinnovato l’adesione fino al momento del voto. Per votare bisognerà, inoltre, dichiararsi elettore del Pd, sottoscrivere un appello per il voto al partito e versare un contributo pari ad almeno due euro.

Le primarie parlamentari del Partito democratico, però, non sceglieranno la totalità delle candidature per le elezioni. A emergere dalla selezione sarà il 90% delle candidature del Pd, mentre il restante 10%, una novantina di candidati, entrerà nel cosiddetto “listino Bersani”, di cui farà sicuramente parte l’ormai ex Procuratore Antimafia Piero Grasso, che oggi, in una conferenza stampa congiunta con il segretario del partito, ha annunciato le proprie dimissioni dalla magistratura.

L’obiettivo principale di Grasso, stando alle sue dichiarazioni, è un “progetto di rivoluzione del sistema giustizia che va affrontato in modo graduale”. Nel corso della stessa conferenza stampa Bersani, dopo aver definito Grasso un “simbolo di moralità”, ha chiuso la porta ai ministri del governo tecnico guidato da Mario Monti, annunciando che il Pd non candiderà nessuno di loro.

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Categories: Politica