Venerdì, al Consiglio dei ministri Ue dell’Energia, si discuterà sul piano Ue per fronteggiare l’emergenza gas. Si tratta di una serie di provvedimenti far calare il prezzo del gas e quindi quello dell’elettricità. In cima alla lista c’è l’introduzione di un price cap: si parla di 35 euro a megawattora per il metano russo e di 200 euro per l’energia elettrica prodotta da fonti alternative (rinnovabili, carbone, nucleare, olio). In questo secondo caso, la quota eccedente sarà ritenuta extra-profitto e quindi potrà essere destinata alle famiglie e alle imprese vulnerabili. Fin qui, solo l’attesa del provvedimento ha fatto calare il prezzo del gas di oltre il 35% in una settimana, da 340 a 213 euro.
Gli operatori, quindi, sembrano prendere più sul serio i progetti di Bruxelles che le minacce di Putin, il quale mercoledì ha assicurato che Mosca non fornirà più petrolio, gas o carbone ai Paesi che accetteranno l’introduzione del price cap.
Price cap: non serve l’unanimità Ue
Il numero uno del Cremlino punta a rompere il fronte europeo, ma su questa strada incontra un ostacolo procedurale. La Commissione europea, facendo ricorso all’articolo 122 del Trattato, non avrà bisogno del voto all’unanimità, in quanto quelle sull’energia sono misure “temporanee e di emergenza”. Sarà così disinnescata la prevedibile opposizione dell’Ungheria, che continua a firmare contratti di fornitura con Gazprom, e si porrà un argine anche al malcontento dell’Olanda, che rischia di perdere l’attuale ruolo centrale del Ttf, la Borsa del gas di Amsterdam.
Bollette: in arrivo il Decreto Aiuti Ter
Intanto, di energia si parlerà oggi anche nel Consiglio dei ministri italiano. Il governo deve stabilire l’ammontare degli aiuti per sostenere imprese e famiglie sul fronte bollette: il bonus per l’elettricità scatterà dal primo ottobre, quello per il gas dal primo novembre. Poiché l’esecutivo è in carica solo per gli affari correnti, il nuovo Decreto aiuti ter dovrà passare subito in Parlamento per ottenere il via libera all’impiego delle risorse stanziate (oltre a 10 miliardi). Tuttavia, non ci saranno altri scostamenti di bilancio, perché i soldi arriveranno dalle maggiori entrate fiscali (circa 30 miliardi da inizio anno).
Risparmi e razionamenti
Inoltre, la settimana prossima il governo presenterà i provvedimenti “obbligatori” per risparmiare energia, che si accompagneranno a quelli “raccomandati” già resi noti dal ministero della Transizione energetica e che secondo l’Enea potrebbero garantire un risparmio di 600 euro l’anno a famiglia. Oltre al Piano nazionale per il contenimento dei consumi già varato, il ministro Roberto Cingolani sta anche studiando la possibilità di un pagamento rateizzato delle bollette e continua a trattare con Confindustria per un piano di razionamenti concordato per le imprese.