Bolletta energetica ai massimi e domanda di energia ai minimi è lo strano connubbio che emerge dall’intervento di Alessandro Gilotti, presidente dell’Unione Petrolifera, durante l’assemblea annuale dell’associazione.
“Nel 2012 la bolletta energetica ha superato i 64 miliardi di euro, la più alta di sempre, complice un euro debole” ha spiegato Gilotti, aggiungendo che l’incidenza del petrolio “è scesa al 53% rispetto al 90% del 1980”. Dal lato della domanda, quest’ultima è regredita fino ai livelli di 20 anni fa, con un calo “particolarmente vistoso per le vendite di carburanti” sostiene il presidente.
L’Unione Petrolifera si spinge poi a stimare il futuro onere energetico per il Paese, che, nell’ipotesi di un rafforzamento del cambio (circa un +1,8%), un ripiegamento delle quotazioni e dei prezzi delle varie fonti, nonchè un calo dei consumi, che continua ad essere significativo per le fonti fossili, potrebbe assestarsi nel 2013 fra i 53 e i 54 miliardi di euro, con una riduzione di 10 miliardi sulla fattura energetica attuale.