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Prezzi energia, Bankitalia: “Le impennate vanno mitigate, ma la priorità è garantire le forniture”

Imagoeconomica

Il balzo dei prezzi dell’energia preoccupa anche Bankitalia, che lancia un avvertimento. “In questa fase, cercare di assicurare gli approvvigionamenti energetici è l’obiettivo chiave e l’effetto destabilizzante delle impennate dei prezzi va in qualche modo mitigato”. Lo ha detto giovedì Luigi Federico Signorini, direttore generale della Banca d’Italia e presidente dell’Ivass, intervenendo alla convention dell’Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers (Aifirm).

Prezzi energia, ma non solo: “A rischio l’equità delle forniture”

“Un sistema energetico adeguato – ha aggiunto – dovrebbe soddisfare tre requisiti fondamentali: affidabilità degli approvvigionamenti e della distribuzione, equità nell’accesso ai servizi energetici essenziali e sostenibilità ambientale. È il cosiddetto Trilemma dell’energia. I forti e improvvisi aumenti dei prezzi delle ultime settimane hanno cominciato a mettere a repentaglio l’equità nell’accesso”.

“La guerra dimostra l’importanza della sicurezza energetica”

La guerra scoppiata in Ucraina “ha messo di fronte ai nostri occhi la centralità della sicurezza energetica, che forse davamo, sbagliando, per scontata – ha detto ancora Signorini – I mercati hanno per ora reagito misuratamente agli sviluppi geopolitici. Le banche centrali rimangono pronte a fare la propria parte per assicurare la stabilità monetaria e finanziaria. Ma è bene non dimenticare che a lungo andare anche il terzo elemento, la sostenibilità dei modelli energetici, è un requisito necessario per assicurare la vivibilità del pianeta, e con essa il benessere nostro e soprattutto delle generazioni che ci seguiranno”.

“Per la transizione energetica servono leggi e norme fiscali”

Nel corso della convention – dal titolo “Il trend inarrestabile dell’economia digitale e Esg: il pensiero dei banchieri, dei Cro e della Vigilanza” – Signorini ha parlato anche della transizione climatica, sottolineando che “richiede decisioni di politica economica, normativa e fiscale per indirizzare le risorse dell’economia, incluse le risorse finanziarie, nella direzione desiderata”. La regolamentazione prudenziale, infatti, “non è lo strumento giusto per questo scopo”, in quanto il suo ruolo “è quello di perseguire la sana e prudente gestione degli intermediari finanziari e favorire la stabilità del sistema finanziario nel suo complesso, non quello di indirizzare le risorse”.

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Categories: Economia e Imprese