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Prezzi del gas sui massimi a quota 245 euro e Gazprom avverte: “Potrebbero aumentare ancora del 60%”

Un mix di fattori ha fatto schizzare i prezzi del gas e Gazprom non esclude che in Europa possano aumentare del 60% a oltre 4.000 dollari per 1.000 metri cubi quest’inverno

Prezzi del gas sui massimi a quota 245 euro e Gazprom avverte: “Potrebbero aumentare ancora del 60%”

Il gas brucia record su record ma non è ancora finita: rischia di sfondare quota 300. È l’avvertimento del colosso energetico russo Gazprom. Il costo dei contratti futures del gas TTF olandese, l’hub di riferimento per il gas naturale nel Vecchio continente, mostra un rialzo di oltre il 10% nel primo pomeriggio a 243 euro per megawattora contro i 220,11 di lunedì. Ma perché i prezzi del gas sono schizzati alle stelle? Non è più, o non solo, la guerra in Ucraina a determinare il rialzo dei prezzi delle materie prime e dell’energia c’è anche la situazione climatica di grande caldo nel Vecchio Continente. L’estate torrida e la siccità stanno prosciugando i fiumi, rendendo sempre più difficile il trasporto di combustibili come il carbone e costringendo quindi le utility a utilizzare più gas in sostituzione, in un momento in cui si riduce l’offerta da Mosca. In particolare, la produzione è scesa del 13% anno su anno con l’export di gas calato a 78,5 miliardi di metri cubi (-36% anno su anno), mentre è aumentato quello verso la Cina tramite il gasdotto Power of Siberia.

Gazprom: “La corsa dei prezzi del gas non è finita”

Inoltre, “in 7 mesi e mezzo le forniture al mercato russo sono diminuite del 2%”, fa sapere il gruppo petrolifero in una nota citata dall’agenzia di stampa russa Interfax.. Nella nota Gazprom osserva che i prezzi del gas hanno già superato i 2.500 dollari per mille metri cubi negli scambi spot in Europa e aggiunge: “Secondo stime prudenti, i prezzi del gas in Europa potrebbero aumentare del 60% a oltre 4.000 dollari per 1.000 metri cubi quest’inverno se la tendenza continua”. Il che vuol dire circa 367 dollari al megawattora (362 euro circa).

Gazprom rileva anche che le riserve negli impianti di stoccaggio sotterraneo di gas europei sono state rifornite di 48,6 miliardi di metri cubi al 14 agosto, secondo Gas Infrastructure Europe. Le aziende dovranno pompare altri 23,8 miliardi di metri cubi per raggiungere il livello di riempimento dell’inizio della stagione offtake 2019-2020.

Prezzi del gas alle stelle: cosa sta succedendo?

La crisi energetica era già iniziata prima della guerra Russia-Ucraina come conseguenza della pandemia. Mosca, che fino a poco tempo fa era il principale esportatore di gas per l’Europa, ha iniziato a ridurre le forniture verso i Paesi Ue a causa delle sanzioni economiche che il Vecchio Continente ha predisposto nei confronti del Paese invasore. Gli stoccaggi in Europa sono attualmente al 70% circa della capacità (con l’Italia sopra la media Ue, al 74%). Una notizia che aveva fatto scendere i prezzi. Ma piove sempre sul bagnato: la siccità in Germania sta prosciugando il fiume Reno, il più importante dell’Europa occidentale per il trasporto di carburante e altri beni industriali. E sostituire il gas con carbone o petrolio è sempre più difficile. Senza contare che il maggior utilizzo di climatizzatori dovuto al caldo record di questa estate contribuisce a far crescere la domanda di gas. Con la conseguenza che si rischia di rallentare gli stoccaggi per l’inverno.

Sale anche il prezzo dell’elettricità

La nuova impennata del gas si riflette anche sul mercato elettrico, ma più del previsto. I rincari del metano avrebbero dovuto causare aumenti dei prezzi dell’energia elettrica prevalentemente nei momenti di picco, quando le centrali a gas intervengono per far fronte all’aumento della domanda. A mettere benzina sul fuoco il crollo della produzione di elettricità da nucleare francese. Tra i problemi di manutenzione e quelli legati alla forte ondata di calore che stanno compromettendo la capacità di produzione dei reattori la Francia, tradizionalmente leader Ue in questo campo, sta diventando un importatore di energia ed è costretta a rivolgersi ai Paesi vicini per soddisfare la propria domanda, proprio quei Paesi che facevano affidamento sul surplus francese per soddisfare il proprio fabbisogno.

La Germania corre ai ripari tassando le famiglie

Una “medicina amara ma necessaria per evitare ‘il collasso energetico’ e che farà lievitare ancora di più le bollette”. Il Governo federale tedesco ha deciso di introdurre un sovrapprezzo sulle bollette del gas da 2,4 centesimi al chilowattora a partire da ottobre fino ad aprile 2024 e la cifra potrà essere aggiornata ogni tre mesi, secondo quanto comunicato da Trading Hub Europe, l’associazione dei gestori del settore. Si tratta di circa 480 euro in più all’anno per una famiglia media. Ma il ministro delle Finanze, Christian Lindner, ha chiesto all’Ue di poter applicare per il sovrapprezzo un’esenzione speciale dall’Iva, in modo da non rendere ancora più alto l’aumento.

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