Nonostante “i diamanti sono i migliori amici di una ragazza!” – come cantava Marilyn Monroe nel film “Gli uomini preferiscono le bionde” – attualmente non sono i preferiti dagli investitori: negli ultimi mesi i prezzi dei diamanti sono scesi del 18% rispetto ai massimi storici del febbraio 2022 e del 6,5% da un anno all’altro, secondo il Global Rough Diamond Price Index. E gli osservatori del mercato prevedono che il loro valore sia destinato a scendere ulteriormente. “Un diamante naturale da 1 carato di qualità leggermente superiore alla media costava 6.700 dollari un anno fa, oggi questo stesso diamante viene venduto a 5.300 dollari”, ha dichiarato alla Cnbc Paul Zimnisky, ceo di Paul Zimnisky Diamond Analytics.
Come sta andando il mercato dei diamanti?
I diamanti, insieme ad altri gioielli, hanno registrato prezzi elevati durante la pandemia di Covid-19, culminata in un picco all’inizio dello scorso anno.
“I consumatori erano pronti a spendere”, ha dichiarato la società di consulenza manageriale Bain & Company in un rapporto del febbraio dello scorso anno. “Erano ricchi di liquidità grazie alla vivacità dei mercati dei capitali e ai programmi di stimolo economico, e desiderosi di spenderli in regali significativi per i loro cari”. Secondo l’analisi, quando le persone non potevano viaggiare o mangiare fuori, tutto il denaro in eccesso veniva investito in beni di lusso e gioielli.
E quando l’economia ha iniziato a ripartire, i prezzi dei diamanti hanno iniziato a calare e sono scivolati in un “forte declino”.
Secondo gli esperti del settore, la continua concorrenza dei diamanti artificiali, il rallentamento della ripresa economica cinese e l’incertezza del contesto macroeconomico sono altri fattori che contribuiscono a un mercato poco “brillante”. Nello scenario ribassista, si prevede che nei prossimi 12 mesi i prezzi dei diamanti naturali registreranno una flessione compresa tra il 20% e il 25% rispetto ai prezzi attuali, con un calo del 40% rispetto al picco di febbraio.
Diamanti creati in laboratorio: un “sostituto perfetto”?
Secondo Edahn Golan, ceo di Edahn Golan Diamond Research & Data, un numero crescente di consumatori si sta rivolgendo ai diamanti coltivati in laboratorio. Ma che cosa sono? Sono chimicamente e fisicamente identici ai diamanti naturali: sono formati dallo stesso materiale ed esposti alle stesse condizioni, ma grazie a una tecnologia all’avanguardia – che imita le condizioni in cui si sviluppano i diamanti naturali – sono considerati un “sostituto perfetto“. E soprattutto sono molto più economici e sostenibili rispetto alle “vere gemme”: si usa meno energia per produrre un diamante grezzo rispetto alle miniere.
“La quota delle vendite di diamanti coltivati in laboratorio rispetto ai diamanti naturali è in aumento. Nel 2020 erano solo il 2,4%. Nel 2023 ad oggi sono già salite al 9,3%”, ha dichiarato Golan.
Prezzi giù anche per i diamanti da laboratorio
Sebbene la quota dei diamanti coltivati in laboratorio sia in crescita, i prezzi sono “crollati”, ha proseguito Golan, “con un calo del 59% negli ultimi tre anni”. Tre anni fa si poteva acquistare un equivalente coltivato in laboratorio con uno sconto del 20%-30% rispetto al prezzo naturale. Ora il prezzo è inferiore del 75%-90% rispetto a quello naturale. Perché? Gli esperti attribuiscono i prezzi più bassi alla maggiore efficienza delle macchine e alla manodopera.
“C’è spazio per un continuo calo dei prezzi e questo è uno scenario molto probabile, soprattutto perché i margini dei rivenditori di diamanti coltivati in laboratorio sono particolarmente elevati, circa il 60% rispetto al 34% dei diamanti naturali”, ha dichiarato Golan.
Un altro fattore che spinge al ribasso il prezzo: i costi della manodopera che continuano a salire. Secondo Bain & Company, la fase intermedia della produzione di diamanti – il taglio e la lucidatura – è la parte “più complessa” ed estesa della catena del valore.
Sanzioni sui diamanti russi: faranno schizzare i prezzi?
I diamanti russi non sono per sempre”, ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel a margine del G7 di Hiroshima, annunciando la tanto attesa stretta sull’export di diamanti russi, business da 3,7 miliardi dollari l’anno, e che rendono Mosca primo esportatore mondiale. La decisione si affianca a quella annunciata dal Regno Unito che ha annunciato a sua volta sanzioni contro il brillocco russo, sanzionando il colosso russo dei diamanti Alrosa. E che mette con le spalle al muro il Belgio, specialmente per la città di Anversa, centro di commercio globale delle pietre preziose, ma anche l’India, centro di taglio e lucidatura delle pietre preziose (lavora il 92% delle gemme grezze del globo), dove si stanno registrando migliaia di licenziamenti.
Gli osservatori del mercato non si aspettano però che le sanzioni contro la Russia portino a forti impennate dei prezzi.