Il mercato automobilistico europeo, e in particolare quello italiano, si trova di fronte a una sfida complessa: il desiderio di acquistare auto nuove è forte, ma i prezzi in costante aumento frenano l’acquisto. Nel 2024, le immatricolazioni in Italia si sono fermate a 1.558.704 unità, ben 350.000 in meno rispetto al 2019, l’anno pre-Covid. Un dato eloquente che svela una realtà amara: l’aumento dei listini ha messo a dura prova il settore, e il futuro dipenderà dalla capacità di adattamento a normative stringenti e da un ripensamento delle strategie di mercato.
Aumento prezzi auto: un fenomeno globale
Negli ultimi anni, i prezzi delle auto sono aumentati vertiginosamente, con un impatto che ha toccato tutti i segmenti del mercato, dalle auto tradizionali a quelle elettriche. Uno degli aspetti che ha pesato maggiormente è stato il deficit di semiconduttori, che ha rallentato la produzione di veicoli e aumentato i tempi di attesa per i consumatori. La carenza ha anche causato la fine degli sconti sulle vetture, portando ad un aumento dei prezzi finali. “Tra il 2021 e il 2022, il prezzo medio delle auto nuove è aumentato tra il 6,3% e il 12,5% nei cinque grandi mercati europei. E nel 2023 c’è stata un’accelerazione con aumenti dal 6,7% al 16,8%” ha sottolineato Felipe Munoz di Jato Dynamics, società specializzata nella fornitura di dati e analisi per l’industria automobilistica.
Le normative su sicurezza e emissioni hanno poi inciso ulteriormente sui costi. Ad esempio, in Germania, il prezzo delle auto termiche (Ice) è aumentato del 26% rispetto al 2019, mentre le auto elettriche (Bev) hanno registrato un aumento più contenuto, pari al 5%. In Italia, la crescita dei prezzi è stata ancora più marcata: le auto termiche hanno visto un incremento del 18,4%, mentre le auto elettriche hanno visto un aumento ben più significativo, pari al 32%. Questo trend ha fatto lievitare notevolmente la spesa per l’acquisto di un’auto, che nel 2023 ha raggiunto i 46 miliardi di euro, con un incremento del 22,3% rispetto all’anno precedente. Nel frattempo, il prezzo medio di una vettura è salito da 21.000 euro nel 2019 a quasi 29.000 euro nel 2023, un aumento del 38%.
Le auto elettriche: una promessa che fatica a decollare
Se i modelli tradizionali sono stati pesantemente influenzati dall’aumento dei costi di produzione, le auto elettriche, pur rappresentando il futuro della mobilità, continuano a risultare troppo costose per molti consumatori. Nonostante una riduzione dei prezzi, il divario con i modelli a motore termico rimane ampio. In media, un’auto elettrica costa tra i 10.000 e i 15.000 euro in più rispetto al corrispondente modello a benzina. La stessa situazione riguarda anche le plug-in ibride, che sono più costose di circa 6.000-7.000 euro.
Le auto full hybrid, d’altra parte, si posizionano in una fascia di prezzo intermedia, con un incremento di circa 2.000 euro rispetto alle mild hybrid o ai modelli a benzina. Queste vantano consumi più bassi e una minore impronta ecologica, il che giustifica, almeno in parte, l’investimento iniziale. Nonostante queste alternative, il mercato delle auto elettriche stenta a decollare, soprattutto in Italia, dove le immatricolazioni hanno registrato un calo consistente nella seconda metà del 2024 dovute anche all’esaurimento degli incentivi.
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Prezzi auto: 2025 anno della svolta?
Se il 2024 ha visto un rallentamento nelle immatricolazioni, il 2025 potrebbe essere l’anno decisivo per un’inversione di tendenza. Le previsioni parlano di una stabilizzazione dei prezzi, se non di una loro diminuzione. La causa principale di questo rallentamento del rialzo è la situazione economica in miglioramento, con inflazione e tassi d’interesse sotto controllo, ma soprattutto la crescente competizione nel mercato, alimentata dall’ingresso di produttori cinesi, che potrebbero portare a una riduzione dei prezzi per mantenere la competitività.
Le case automobilistiche potrebbero concentrarsi maggiormente su promozioni e sconti per stimolare le vendite. Ad esempio, nel 2025 sarà ancora possibile acquistare una Fiat Panda 1.0 mild hybrid da 70 cavalli a meno di 10.000 euro grazie a una combinazione di sconto sull’usato e finanziamenti agevolati. Un’offerta che dimostra come, nonostante l’aumento dei prezzi, le aziende stiano cercando di venire incontro ai consumatori con vantaggi economici, ma anche con una proposta che punta sulla sicurezza e le dotazioni tecnologiche.
Sconti e promozioni: l’arma segreta delle case automobilistiche
Con l’introduzione di normative sempre più severe in tema di emissioni, i costruttori sono stati costretti a ridurre i prezzi delle auto elettriche per stimolare le vendite e non incorrere nelle pesanti sanzioni previste dalla Commissione Europea. Dal 2025, infatti, almeno il 20% delle vendite di ogni casa automobilistica dovrà essere costituito da veicoli elettrici. Una quota ancora lontana per molti che hanno raggiunto al massimo il 15% delle vendite totali di auto elettriche.
Per fronteggiare queste difficoltà, molte case automobilistiche stanno lanciando vere e proprie “guerre di prezzo”. Un esempio arriva dalla Dacia, che ha ridotto il prezzo della sua Spring di 2.000 euro, portandola a 16.900 euro, esclusi gli incentivi del governo francese. Altre case, come Volkswagen, hanno abbassato il costo della loro ID.3 in mercati come la Francia e la Germania, con offerte che includono sconti ecologici e contributi diretti. Anche i produttori cinesi, come Leapmotor, non sono da meno: la T03 è stata ridotta a 14.900 euro, mantenendo la sua posizione di auto elettrica più economica in Europa.
In questo scenario, il 2025 potrebbe davvero rappresentare l’anno della svolta per il mercato automobilistico. Con prezzi in discesa, promozioni allettanti e nuove sfide legate alle normative sulle emissioni, il settore si prepara a vivere un periodo di grandi cambiamenti. Ma la domanda resta: i consumatori saranno pronti a cogliere l’opportunità?
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