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Pressione arteriosa, come si misura e con quali strumenti. Gli errori da non fare e perché i braccialetti elettronici non sono affidabili

FIRSTonline - Lorenzo Gennari

La misurazione della pressione arteriosa è una pratica sempre più comune in ambito domestico. Il monitoraggio costante – purché non sia una mania ipocondriaca – è anche un utile strumento per la prevenzione delle patologie cardiovascolari. Con la crescente disponibilità di misuratori di pressione elettronici destinati ai laici, molte persone sono oggi in grado di procedere al rilevamento della propria pressione o a quella dei propri cari, senza l’aiuto di un operatore sanitario, comodamente a casa. Tuttavia, se non correttamente istruito, chiunque prenda questo tipo di iniziativa, rischia di commettere gravi errori di procedimento o addirittura di utilizzare dispositivi che non garantiscono l’accuratezza necessaria.

Eppure è possibile, senza timore di smentita, conoscere il metodo corretto per misurare la pressione di un adulto o di un bambino, in totale sicurezza e confidenza. Basta seguire un approccio scientifico e consultare le indicazioni approvate dagli organi più specializzati e competenti in materia.

Lo strumento

Per prima cosa occorre selezionare lo strumento più adatto. È chiaro che un medico specializzato, dotato di sfigmomanometro aneroide, stetoscopio e della sua esperienza sul campo, è il miglior “strumento” di monitoraggio e di diagnosi che si possa desiderare. In mancanza del “gold standard” però, è possibile rimanere nell’ambito di una corretta misurazione, acquistando un dispositivo per la misurazione casalinga, sempre più spesso incoraggiata dagli stessi medici. La Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA), ad esempio, spiega come sia possibile scaricare gratuitamente – dal sito STRIDE BP – gli elenchi, in formato PDF, di tutti i dispositivi per la misurazione pressoria testati direttamente o con prove indirette di accuratezza.

Cos’è STRIDE BP e perché è la migliore fonte possibile

STRIDE BP è un’organizzazione scientifica internazionale senza scopo di lucro, fondata da esperti in ipertensione con l’obiettivo di migliorare l’accuratezza della misurazione della pressione arteriosa e la diagnosi e gestione dell’ipertensione, a livello globale. Opera in collaborazione con la Società Internazionale dell’Ipertensione (International Society of Hypertension), la Società Europea dell’Ipertensione (European Society of Hypertension) e la World Hypertension League, ed è raccomandata da queste organizzazioni come fonte sicura per le indicazioni sui dispositivi per la misurazione della pressione arteriosa nella pratica clinica e in ambito domestico.

Gli elenchi di dispositivi per la misurazione della pressione arteriosa forniti sul sito di STRIDE BP sono quindi validati per l’uso clinico, per quello domestico e ambulatoriale. Sono censiti apparecchi elettronici per adulti, bambini e donne in gravidanza, attualmente sul mercato o disponibili in passato, sulla base delle evidenze scientifiche più recenti. A testare e certificarne l’affidabilità, è un comitato scientifico composto da 30 esperti provenienti da 16 paesi di tutti i continenti, riconosciuti a livello internazionale come autorità nel campo della medicina cardiovascolare, dell’ipertensione e della ricerca sulla misurazione della pressione arteriosa.

Perché i braccialetti elettronici non sono affidabili

Sempre sul sito di STRIDE BP è disponibile un motore di ricerca per verificare, utilizzando la marca e il modello del misuratore che si ha in casa (ma anche quello in dotazione a qualunque operatore sanitario o laico), se si tratta di un dispositivo approvato (e quindi presente negli elenchi scaricabili) o meno, sulla base di studi di validazione pubblicati in riviste scientifiche peer-reviewed (gli elenchi vengono aggiornati mensilmente). Si possono fare alcune prove, ma se si guarda l’elenco completo di TUTTI gli apparecchi e si fa una ricerca per ogni singolo dispositivo, ci si accorge che non sono presenti in elenco i misuratori da polso. Questo perché le linee guida pratiche per la misurazione della pressione arteriosa della Società Europea dell’Ipertensione (European Society of Hypertension) raccomandano di non utilizzare dispositivi senza una fascia da braccio o almeno di non utilizzarli per decisioni diagnostiche o terapeutiche. Gli ultimi protocolli di validazione, tra l’altro, sono aggiornatissimi (2024) e continuano – così come già avvenuto nel 2021 – a non giudicare tali dispositivi adeguati, pertanto la loro accuratezza rimane incerta. Il motivo è anche molto semplice: la sede troppo periferica della misurazione (il polso) risente di fenomeni di vasocostrizione o aterosclerosi ed esiste una difficoltà oggettiva nel mantenere il bracciale esattamente al livello del cuore durante la misurazione.

La lunghezza della fascia gonfiabile

Una volta appreso che il miglior strumento casalingo è un dispositivo che si compone di una base elettronica dotata di ampio display e di una fascia gonfiabile collegata a questa base, da fissare all’altezza del cuore, su un braccio, possiamo procedere con la determinazione della corretta lunghezza della fascia. Ogni dispositivo, infatti, dovrebbe avere in dotazione più di una fascia, a seconda della circonferenza del braccio di chi si sottopone al test. Purtroppo, la leggerezza di utilizzare sempre la stessa fascia viene commessa anche da alcuni medici e operatori sanitari. Quasi nessuno, tra gli utilizzatori domestici, cambia la fascia in funzione della grandezza del braccio e questo, purtroppo, altera la misurazione della pressione. In genere esistono 3 taglie di fascia, ciascuna con un range minimo e massimo per l’adattamento al braccio del paziente. Esistono perfino alcuni modelli con indicatori e linee di fede disegnate sul tessuto al fine di evitare di utilizzare fasce o troppo corte o troppo lunghe.

Postura e condizioni del “paziente”

Non si può misurare la pressione ad una persona che ha fatto le scale, si presenta trafelata, è nervosa per qualche motivo o peggio ha consumato pasti insieme a bevande o altre sostanze note per avere l’effetto di alterare proprio la pressione sanguigna (nei 30 minuti prima del test). Dopo aver stabilito una condizione di totale relax (da almeno 5 minuti), occorre stare seduti, in un ambiente confortevole (no stanze troppo calde o troppo fredde), addirittura è consigliabile NON INCROCIARE LE GAMBE e NON PARLARE durante il test. Queste regole sono importanti per non alterare la misurazione, che sarebbe altrimenti affetta da variazioni importanti.

Il braccio non deve essere penzolante e occorre che la seduta sia appropriata, quindi vanno esclusi piani non sufficientemente rigidi come quelli di divani e letti o sedie particolarmente imbottite. Trattenere la minzione fa alzare i valori di pressione, quindi è buona norma svuotare la vescica, prima di eseguire il test. La posizione deve essere il più possibile composta e con la schiena parallela all’asse verticale. Il gomito e l’avambraccio vanno appoggiati su un piano che non faccia alterare la normale dislocazione dell’articolazione della spalla. La misurazione inoltre potrebbe essere alterata se eseguita appena dopo mangiato (occorre aspettare almeno 30 minuti).

Altro errore che commettono molti operatori è quello di misurare la pressione tirando su la manica della camicia o di qualunque altro indumento che potrebbe fare da vasocostrittore e che, per pigrizia, pudore o altro, viene fatto tenere addosso al paziente. Inutile dire che, mettere la fascia sopra gli indumenti, può causare lo slittamento della fascia stessa e, in ultima analisi, l’alterazione del test.

La posizione della fascia

Posizionare la fascia di uno strumento che ha le istruzioni a corredo per la sua collocazione non dovrebbe creare problemi ad alcun operatore, eppure esistono testimonianze di persone che, nonostante i disegni inequivocabili sia sulle istruzioni, sia sulla sulla fascia, hanno assistito a misurazioni con il bracciale posizionato sulla piega del gomito. La fascia gonfiabile va messa a partire da circa 2 cm da questa piega, tra la spalla e il gomito, con il tubo che va alla base del dispositivo rivolto verso il basso e verso il paziente. Quanto bisogna stringere la fascia? Abbastanza per non farla scivolare, ma non così tanto da far sentire fastidio al braccio. Il braccio va tenuto appoggiato col gomito su una superficie piana e l’avanbraccio deve stare rilassato su questo piano, senza contrazioni. Il concetto chiave è che il punto di misurazione della pressione deve essere in linea con l’altezza da terra del cuore.

Il numero di misurazioni

Il concetto di “misura” è noto fin dalle scuole elementari, quindi – in teoria – chiunque dovrebbe essere in grado di registrare la misura della pressione con uno strumento semplice come un dispositivo elettronico che indica chiaramente sul display i valori della misurazione. Eppure molti dimenticano che la migliore misurazione eseguibile è quella dove si prendono in considerazione più misurazioni e se ne fa la media, quindi si prende per buono quel valore come il più affidabile. In genere, con 3 misurazioni, si può avere una buona dose di certezza sull’affidabilità della misura. Ma nulla vieta, tempo permettendo, che se ne possano eseguire molte di più per una maggiore precisione.

N.B. Il braccio per la misurazione può essere il sinistro o il destro. Non ci sono regole per stabilire quale sia il braccio “migliore” (nel dubbio, scegliere il braccio che fa registrare i valori maggiori di pressione).

Quali sono i valori di riferimento?

La pressione sanguigna è la forza esercitata dal sangue circolante sulle pareti dei vasi sanguigni. La pressione arteriosa è la forza esercitata sulle pareti delle arterie, i vasi che trasportano il sangue ricco di ossigeno dal cuore alla periferia del corpo. I valori misurati sono due: la pressione sistolica, ossia il primo numero delle misurazioni classiche, che è anche il valore più alto (“la massima”) e che indica la pressione nelle arterie in corrispondenza del battito cardiaco, cioè quando il muscolo cardiaco si contrae. La pressione diastolica, ossia il secondo numero delle misurazioni classiche, che è invece il valore più basso (“la minima”) e che indica la pressione nelle arterie tra un battito ed il seguente, cioè quando il muscolo cardiaco si decontrae e la cavità cardiaca si riempie di sangue. I valori di pressione arteriosa secondo le linee guida dell’European Society of Hypertension (ESH) del 2024, facendo riferimento alle misurazioni casalinghe (misurazioni fatte in ufficio o in ambulatorio hanno range di classificazione diversi) sono così classificati:

PRESSIONEMASSIMA (mm Hg)MINIMA (mm Hg)
Ipotensione< 90< 60
Ottimale91-12061-80
Normale120-12980-84
Normale-Alta130-13985-89
Ipertensione di I grado140-15990-99
Ipertensione di II grado160-179100-109
Ipertensione di III grado> 180> 110

Conclusioni

La misurazione della pressione arteriosa a domicilio rappresenta un’opportunità preziosa per monitorare la propria salute e prevenire complicazioni cardiovascolari, a patto che venga effettuata in modo corretto e con strumenti affidabili. Seguire le linee guida approvate dagli esperti e utilizzare dispositivi validati da organizzazioni riconosciute sono passi essenziali per garantire l’accuratezza dei risultati. Inoltre, il rispetto delle condizioni ideali per il test, dalla postura del paziente alla scelta della fascia corretta – sia da parte dei laici, sia da parte degli operatori sanitari – contribuisce a ottenere misurazioni su cui poter fare affidamento. Solo attraverso un approccio consapevole e rigoroso, queste pratiche possono portare a corrette diagnosi. In tutti gli altri casi, tanto il monitoraggio medico, quanto quello casalingo rischiano di compromettere la gestione della salute delle persone.

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