Mentre Barack Obama nei sondaggi sembra allungare sul fronte del numero dei grandi elettori, che poi è quello che conta per la vittoria finale (secondo Real Clear Politics ne avrebbe in tasca ben 303, ben oltre la soglia necessaria di 270), in Florida scoppia il caos, proprio come era successo nel 2000, quando la spuntò George Washington Bush.
Il voto anticipato si è infatti trasformato in un incubo per gli abitanti della penisola della East Coast: in alcuni distretti sono stati necessarie fino a nove ore di fila per poter scegliere il presidente degli Stati Uniti, e la straordinaria affluenza, soprattutto nelle contee di Miami-Dade e di Broward, avrebbe addirittura impedito a molti di esercitare il diritto di voto.
I repubblicani, che controllano lo Stato, avevano recentemente abbreviato il periodo del voto anticipato: da 14 a 8 giorni. Le presunte irregolarità hanno spinto il partito Democratico a presentare – come riporta il New York Times – una mozione a livello federale per costringere le autorità statali a estendere l’orario delle votazioni in Florida per il voto anticipato.