Fondazione Nord Est presenta il rapporto 2022 lunedì 11 luglio a partire dalle 9.30 presso l’auditorium Cesare De Michelis del Museo M9 di Mestre (VE).
Il rapporto 2022 è nel segno di un duplice cambio di prospettiva. Non più l’osservazione e l’interpretazione delle gesta nordestine. Bensì l’analisi di quello che accade e accadrà nel Mondo, sui versanti dell’economia, della società, dell’ambiente, della demografia e delle tecnologie. Per stimolare e aiutare il territorio a ragionare dei cambiamenti in atto e prevedibili ed essere pronto a cogliere le opportunità, anziché subirne le conseguenze.
La stessa definizione geografica di Nord Est è mutata, ricondotta al perimetro istituzionale, che abbraccia non solo il Triveneto ma anche l’Emilia-Romagna. La nuova definizione è coerente con la nuova missione e con l’intento di unire le forze e gli sforzi delle quattro regioni. Da quest’anno Fondazione Nord Est allarga i confini delle analisi e delle riflessioni, aggiungendo un trattino a Nord Est, che diventa quindi Nord-est. L’allargamento si esplicita anche nel coinvolgimento, come autori del Rapporto, di studiosi e analisti che lavorano nei territori emiliano-romagnoli.
Nel rapporto ci si interroga sui possibili futuri e si illustrano gli strumenti per cogliere i segni dei cambiamenti. Sullo sfondo una domanda: come far ripartire la locomotiva Nord-est? E verso dove?
Dopo i saluti del Presidente di Fondazione Nord Est, Giuseppe Bono si alternano sul palco il direttore scientifico, Luca Paolazzi, Gianluca Toschi (ricercatore senior della Fondazione), Isabella Pierantoni, sociologa, futurista e fondatrice di Generation Mover, con una relazione su Futuro e lavoro, le nuove regole della società multi-generazionale, Lorenzo Ciapetti, direttore e responsabile scientifico di Antares, centro ricerche per le politiche industriali, che parla del ruolo della manifattura nella nuova complessità globale, e Fabio Storchi, Presidente FINREGG, che racconta la fabbrica futura.
Chiude i lavori Enrico Carraro, Presidente di Confindustria Veneto.
Per pensare ai futuri non è sufficiente l’intelligenza razionale. Perché prima di capire occorre percepire, sentire il domani che viene. Per questo la presentazione è concepita come contaminazione e un ruolo importante ha l’arte, in ogni sua espressione. Perciò alla presentazione parteciperanno il poeta Lorenzo Mullon e l’attore Mirko Artuso.