Dopo tre giorni di rialzi frena Piazza Affari, spinta verso il basso dalle prese di profitto. Il listino italiano comunque limita i danni rispetto agli altri listini europei, condizionati pesantemente dalla giornata negativa di Wall Street. A metà giornata la Borsa milanese cede lo 0,46% mentre negli stessi minuti Francoforte cede l’1,32%, Londra -1,78% e Parigi -1,78%.
Wall Street ha chiuso invece con una flessione superiore all’1%, trascinata nella polvere dal crollo delle azioni Apple.
In Italia, riflettori puntati sul comparto bancario, nel giorno della presentazione del fondo di garanzia Atlante e in attesa dei riscontri ufficiali sull’esito dell’aumento della Popolare di Vicenza. C’è attesa inoltre per il consiglio dei ministri di oggi pomeriggio alle 18 che dovrebbe decidere sui rimborsi per i correntisti delle quattro banche salvate a fine novembre. Oltre alla cautela del momento, su alcuni titoli del comparto pesano i realizzi in seguito ai rialzi degli ultimi tre giorni.
In calo molti dei principali istituti italiani: Bper cede il 1,6%, Ubi il 2%, Mps l’1,46%, Bpm l’1,11%, Intesa Sanpaolo -0,88%, Contiene i danni Unicredit -0,17%, mentre Banco Popolare cede lo 0,7%. In netta controtendenza Banca Mediolanum, +2,70%, maglia rosa del listino italiano.
Male i titoli della galassia Fiat: Fiat Chrysler -3,48% è il titolo peggiore del listino. Cala anche Cnh Industrial -1,90% nel giorno della trimestrale. L’automotive risente delle vendite in tutta Europa e risulta essere il peggior indice di settore europeo (-1,68%).
Eni, dopo un’apertura complicata sulla scia delle debolezza dei mercati, prova ad invertire la rotta sulla scia dei risultati del primo trimestre, superiori alle aspettative, ma rimane in territorio negativo -0,42%.
Lusso in altalena: male Salvatore Ferragamo -1,74%, bene, dopo la flessione di ieri, Luxottica +1,36%.
Tra i titoli migliori della mattinata si segnalano anche Azimut Holding +0,86%, Telecom Italia +0,69% e Snam +0,66%, che prosegue il rally degli ultimi giorni.